Secondo le stime provvisorie pubblicate dall’OCSE il 21 febbraio 2023 il PIL dell’Italia torna a decrescere. Nel quarto trimestre del 2022 infatti è stata registrata una sensibile contrazione rispetto al trimestre precedente.

Per essere più precisi, nel terzo trimestre del 2022 il PIL italiano aveva segnato un valore positivo, registrando una crescita dello 0,5%, nel quarto trimestre tuttavia, lo scenario è cambiato radicalmente segnando una crescita negativa dello -0,1%.

Non si tratta tra l’altro di un problema isolato e puramente italiano in quanto anche altri paesi OCSE hanno visto una contrazione e decrescita del PIL, tra questi anche la Germania che si colloca in una posizione simile a quella italiana, con un PIL di segno negativo pari a -0,2%.

Il Pil dell’area Ocse è aumentato dello 0,3% su base trimestrale negli ultimi tre mesi del 2022, in frenata rispetto alla crescita dello 0,4% segnata nel trimestre precedente. “I tassi di crescita trimestrali dell’Ocse”, si legge in una nota dell’organizzazione parigina, “sono rimasti deboli per tutto il 2022 in un contesto di inflazione elevata e tassi di interesse in aumento”.

Sebbene abbia superato il livello pre-pandemia (quarto trimestre 2019) del 3,8%, le prime stime sulla crescita annuale del Pil indicano che l’attività economica ha continuato a crescere nell’area nel 2022 (+2,9%), ma a un ritmo più moderato rispetto al 2021 (+5,7%), quando le economie si stavano riprendendo dall’impatto immediato della pandemia di Covid. 

Tra i Paesi del G7 il Regno Unito ha registrato la crescita annuale più elevata nel 2022 (4,0%), seguito dall’Italia (3,8%) e dal Canada (3,6%), mentre il Giappone ha registrato l’andamento più lento (1,1%). Tra gli altri Paesi Ocse per i quali sono disponibili dati, l’Irlanda ha registrato la crescita annuale più alta nel 2022 (12,2%), mentre la Lettonia ha segnato quella più bassa (1,5%).

Anche nel G7 la crescita trimestrale del Pil ha subito un lieve rallentamento nel quarto trimestre 2022, scendendo allo 0,4% rispetto allo 0,5% del terzo trimestre. Il risultato riflette un quadro misto tra i Paesi del G7. Da un lato, la crescita diventata negativa in Germania e in Italia (-0,2% e -0,1% rispettivamente) e ha rallentato allo 0,4% in Canada, allo 0,1% in Francia e allo 0,7% negli Stati Uniti. D’altro canto, il Pil è cresciuto dello 0,2% in Giappone dopo una contrazione dello 0,3% nel terzo trimestre del 2022 ed è rimasto piatto nel Regno Unito dopo una contrazione dello 0,2% nel trimestre precedente. Tra gli altri Paesi Ocse per i quali sono disponibili dati, l’Irlanda ha registrato la più forte crescita del Pil (3,5%) nel quarto trimestre 2022.

Secondo l’Ocse, “i movimenti volatili del commercio internazionale hanno continuato ad avere un effetto sostanziale”. Nel quarto trimestre, ciò è stato particolarmente vero per gli Stati Uniti, dove il contributo alla crescita del Pil delle esportazioni nette (esportazioni meno importazioni) ha aggiunto solo 0,1 punti percentuali alla crescita rispetto a 0,7 punti nel terzo trimestre. Nel Regno Unito, invece, le esportazioni nette hanno sottratto 0,8 punti alla crescita, rispetto a un’aggiunta di 3,7 punti nel terzo trimestre.

Il Pil si è contratto in Polonia nel quarto trimestre del 2022 (-2,4%), il calo più forte tra i Paesi Ocse per i quali sono disponibili dati. Il Pil si è contratto anche in Lituania (-1,7%) e in Ungheria, sebbene a un ritmo più lento (-0,4% nel quarto trimestre del 2022, rispetto al -0,7% del terzo trimestre). La crescita è invece rimasta stabile nella Repubblica Slovacca.

Rallenta la crescita del PIL in tutta l’area G7
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