
L’Unione Europea tende la mano all’Italia sul fronte dei conti pubblici. Nella valutazione economica pubblicata oggi dalla Commissione Europea, Bruxelles riconosce gli sforzi compiuti dal governo italiano in materia di bilancio e certifica che, per il momento, non saranno richieste nuove misure correttive per rientrare nei parametri del Patto di stabilità.
Il verdetto arriva in un momento delicato per l’Italia, alle prese con una crescita rallentata e un debito pubblico tra i più alti dell’Eurozona. Tuttavia, secondo la Commissione, le politiche adottate finora sono considerate sufficienti a mantenere il deficit sotto controllo, almeno nel breve periodo.
“Apprezziamo l’impegno dell’Italia nel contenere il deficit nonostante le difficoltà congiunturali”, ha dichiarato il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. “Al momento non riteniamo necessario chiedere ulteriori interventi di aggiustamento”.
Il deficit italiano per il 2025 è stimato al di sotto della soglia del 3% del PIL, grazie a un mix di contenimento della spesa, tagli selettivi e una migliore gestione delle risorse del PNRR. Bruxelles invita comunque alla prudenza, sottolineando la necessità di proseguire con politiche fiscali responsabili anche nei prossimi anni.
La valutazione della Commissione tiene conto anche del nuovo quadro delle regole fiscali europee, entrate in vigore dopo la riforma del Patto di stabilità. L’Italia rientra così tra i paesi che non riceveranno una procedura per disavanzo eccessivo, al contrario di altri Stati membri con squilibri più marcati.
Il governo accoglie con soddisfazione il giudizio di Bruxelles. Fonti di Palazzo Chigi parlano di una “promozione che premia la credibilità dell’Italia” e che consente all’esecutivo di concentrarsi su crescita e investimenti, senza dover varare manovre correttive in corsa.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, pur mantenendo un tono prudente, ha sottolineato come la valutazione positiva dell’Ue sia frutto di “un lavoro costante di riequilibrio tra sostenibilità fiscale e sostegno all’economia reale”.
Nonostante il via libera europeo, restano aperte le sfide strutturali. Il debito pubblico italiano rimane sopra il 140% del PIL, e la crescita economica continua a essere modesta. La Commissione invita l’Italia a proseguire con riforme strutturali e a utilizzare in modo efficace i fondi europei per rilanciare produttività e competitività.
In sintesi, Bruxelles riconosce lo sforzo ma chiede continuità. La promozione sul deficit è un segnale positivo, ma non un via libera illimitato. Il cammino verso la stabilità resta ancora lungo.
