L’agroalimentare italiano apre il 2025 con segnali di tenuta e ripresa. Secondo quanto emerge dal nuovo numero del report AgriMercati pubblicato da Ismea, il valore aggiunto agricolo nel primo trimestre 2025 ha registrato un aumento congiunturale dell’1,5% rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, su base tendenziale – ovvero rispetto allo stesso periodo del 2024 – il dato risulta stazionario, non segnando variazioni significative.

Un risultato che, sebbene ancora prudente, consolida il percorso di risalita del comparto agricolo dopo un biennio complesso, segnato nel 2023 da eventi climatici estremi come le alluvioni nel Nord Italia, che causarono danni stimati in oltre un miliardo di euro e una contrazione del valore aggiunto del -5,3%. Il recupero avviato nel 2024 (+2%) sembra quindi proseguire, anche se i livelli pre-crisi non sono ancora pienamente recuperati.

Nel periodo gennaio-marzo 2025, Ismea segnala anche una crescita dell’indice dei prezzi agricoli alla produzione del 2,3% su base annua. Il principale traino di questo incremento arriva dal comparto zootecnico, confermando un contesto di mercato in lieve miglioramento per le imprese agricole. “Un segnale incoraggiante per le aziende del settore – sottolinea Ismea – che riflette un progressivo rafforzamento della domanda e delle condizioni di vendita”.

Sul fronte dell’industria alimentare, i dati rivelano un’espansione dell’1,6% nella produzione, a testimonianza del dinamismo dell’intera filiera agroalimentare, che beneficia di una domanda solida sia sul mercato interno sia all’estero.

Particolarmente rilevante la performance dell’export agroalimentare, che nel primo trimestre ha fatto segnare un balzo del 6% su base annua, superando per la prima volta la soglia dei 18 miliardi di euro. Tra i comparti protagonisti di questa crescita figurano formaggi, vino e caffè, prodotti simbolo del Made in Italy, sempre più apprezzati nei mercati internazionali.

Anche i consumi interni mostrano segnali positivi: la spesa alimentare delle famiglie italiane è aumentata del 3,8% nei primi tre mesi dell’anno, con un incremento nei volumi d’acquisto in settori strategici come carne, pesce, latticini, frutta e verdura. “Un segnale significativo – rileva Ismea – che evidenzia come i consumatori continuino a premiare la qualità, la tracciabilità e l’origine nazionale dei prodotti, anche in un contesto ancora influenzato dall’inflazione”.

Cresce anche la fiducia tra gli operatori del comparto: il 21% degli agricoltori si aspetta un miglioramento dell’attività aziendale nel secondo trimestre del 2025, mentre oltre il 50% delle imprese dell’industria alimentare prevede un aumento delle vendite. Un quadro che conferma un sentiment positivo, sostenuto da politiche pubbliche di sostegno e da un mercato in progressivo riequilibrio.

Il direttore generale di Ismea, Sergio Marchi, ha commentato: “I dati del primo trimestre 2025 confermano la resilienza e la capacità di adattamento del sistema agroalimentare italiano. Attraverso il report AgriMercati, Ismea continua a fornire uno strumento di analisi puntuale, a supporto delle scelte strategiche di imprese e istituzioni”.

A fare eco, anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha dichiarato: “I risultati presentati da Ismea dimostrano che le politiche agricole stanno producendo effetti concreti, accompagnando il settore in un percorso di modernizzazione e rilancio. L’agroalimentare italiano mostra segnali chiari di solidità e dinamismo”.

Il ministro ha poi ricordato come il Governo Meloni abbia stanziato oltre 11 miliardi di euro per il comparto, al fine di rafforzare le filiere produttive, sostenere la competitività delle imprese e tutelare il reddito degli agricoltori. “Un segnale importante che testimonia la capacità del settore di reagire, investire e crescere, anche in un contesto economico internazionale instabile”, ha concluso Lollobrigida.

Agroalimentare, Ismea: nel primo trimestre 2025 valore aggiunto agricolo in crescita del 1,5%
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