
La manovra 2026 arriva in un momento in cui l’Italia ha bisogno di guardare avanti con fiducia. Non si tratta soltanto di numeri, stanziamenti e aliquote, è un messaggio collettivo: che il nostro Paese può fare di più, meglio, e in modo più equo. Con misure mirate per famiglie, lavoratori, imprese, e con un occhio attento al sistema sanitario e al tema della natalità, la legge di bilancio vuole offrire strumenti concreti affinché la strada verso la crescita sia più accessibile per tutti.
Una delle misure più centrali della manovra è la riduzione della seconda aliquota dell’IRPEF — dallo 35 % al 33 % per i redditi tra circa 28.000 e 50.000 euro.
Questo intervento rappresenta non solo un alleggerimento fiscale, ma una scelta politica: riconoscere alle famiglie e ai lavoratori che oggi devono fare i conti con costi sempre più alti, che il loro impegno quotidiano ha un peso che va premiato. Il beneficio non sarà enorme per ogni singolo contribuente, ma – moltiplicato per milioni di persone – genera un effetto di sostegno reale al potere di acquisto e dunque ai consumi, all’economia.
Non è retorica dire che una società che investe nelle famiglie investe nel proprio domani. La manovra prevede, tra l’altro, un potenziamento del bonus per le “mamme lavoratrici” — che passa da 40 a 60 euro al mese per le lavoratrici con almeno due figli e reddito entro 40.000 euro.
Inoltre, la revisione dell’ISEE (escludendo in parte la prima casa dal calcolo) mira a rendere più eque le condizioni per l’accesso a prestazioni e benefici.
Queste scelte indicano che lo Stato non vuole soltanto stare al passo con le emergenze, ma vuole progettare una comunità in cui le nuove generazioni possano sentirsi parte attiva.
Le imprese italiane e i lavoratori traggono beneficio da un pacchetto che tenta di combattere – almeno nei suoi contorni – la stagnazione: incentivi agli investimenti, detassazioni sui salari e turni festivi o notturni, maggiori ammortamenti.
Questo significa due cose: da un lato riconoscere che il lavoro deve essere valorizzato; dall’altro che l’impresa è parte fondante della spina dorsale economica del Paese. Quando le aziende investono, assumono, innovano, l’effetto si riverbera sull’intera comunità.
Tra le altre misure, la manovra destina risorse a rafforzare la sanità: nuove assunzioni di infermieri e medici, migliore remunerazione, rafforzamento del sistema.
È un segnale fondamentale: non si può costruire un futuro senza le condizioni minime di benessere e sicurezza sociale. Investire nella salute pubblica significa investire nella dignità delle persone e nella loro capacità di partecipare alla vita sociale e produttiva.
Naturalmente, le misure contenute nella manovra non sono una panacea. Ci sono vincoli di copertura, si tratta di trovare il bilanciamento tra stimolo e sostenibilità, e alcune misure richiedono attuazione puntuale.
Pur nel rispetto dei vincoli di bilancio e delle regole europee, la Manovra 2026 si distingue per la coerenza delle scelte e la chiarezza della direzione intrapresa: riduzione del carico fiscale, sostegno al lavoro, valorizzazione delle famiglie e attenzione al sistema sanitario.
Si tratta di una manovra improntata alla responsabilità e alla fiducia, che guarda con realismo ma anche con ottimismo al futuro del Paese, ponendo le basi per una crescita equa, sostenibile e condivisa.
Alessandro Del Fiesco
Presidente AsNALI Nazionale
