Il Governo ha finalmente dato il via libera al decreto-legge dedicato alla sicurezza sul lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 ottobre 2025.

Il provvedimento, composto da 18 articoli, introduce una serie di misure volte a rafforzare la tutela dei lavoratori, intensificare i controlli e promuovere una vera cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro.

Tra gli interventi più significativi figurano:

  • un potenziamento degli organici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e del Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), per aumentare la capacità di vigilanza sui cantieri, negli appalti e nei settori a rischio elevato;
  • l’introduzione di un “badge digitale di cantiere”, ossia una tessera di riconoscimento con codice anticontraffazione, collegata ad una piattaforma nazionale per monitorare la presenza dei lavoratori e contrastare il lavoro irregolare;
  • una revisione delle aliquote assicurative d’INAIL, che dal 2026 potranno essere modulati in base alla sicurezza effettivamente attuata dalle aziende, premiando le imprese virtuose;
  • misure specifiche che riguardano gli studenti coinvolti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO): viene estesa la tutela assicurativa anche per il tragitto casa-lavoro e viene vietato il coinvolgimento in lavorazioni ad alto rischio;
  • la creazione di un fondo per borse di studio destinate agli orfani di incidenti sul lavoro, e l’istituzione di campagne promosse da INAIL nelle scuole per diffondere la cultura della sicurezza.

Il decreto ha un impatto economico significativo: la ministra del Lavoro Marina Calderone ha dichiarato che, una volta a regime, le misure incideranno per circa 900 milioni di euro all’anno.

Questa iniziativa nasce alla luce dell’urgenza di ridurre il numero degli infortuni e delle morti sul lavoro in Italia, particolarmente elevato nei settori dell’edilizia, della logistica e dell’agricoltura. Le nuove norme vogliono trasformare la prevenzione da obbligo normativo a investimento strategico, puntando non solo sulle sanzioni ma anche sugli incentivi e sulla cultura della sicurezza.

Nonostante l’importanza del provvedimento, alcune voci critiche sottolineano i rischi. Un commento del quotidiano Domani definisce il decreto «molti annunci, pochi fatti», richiamando l’attenzione sul fatto che gli infortuni mortali continuano a essere troppi e che occorre più velocità nell’attuazione.

In particolare, la sfida principale sarà garantire che tutte le nuove disposizioni – badge, controlli, moduli formativi – vengano effettivamente messe in opera e non restino puramente formali.

Decreto Sicurezza Lavoro: via libera del Governo a 900 milioni per vigilanza, formazione e prevenzione
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