I lavoratori agili in crescita nel Bel Paese

“Lo Smart Working, o Lavoro Agile, è una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Un nuovo approccio al modo di lavorare e collaborare all’interno di un’azienda che si basa su quattro pilastri fondamentali: revisione della cultura organizzativa, flessibilità rispetto a orari e luoghi di lavoro, dotazione tecnologica e spazi fisici”.

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L’art. 18 comma 1 della Legge n. 81/2017 definisce lo Smart Working come “..modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordi tra le parti” che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto.

CHE COS’È?
Lo smart working – o lavoro agile – è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro senza vincoli orari o spaziali, con un’organizzazione per cicli e obiettivi stabiliti tra le due parti, dipendente e datore di lavoro, i soli limiti sono derivati dalla legge e dalla contrattazione collettiva (durata massima orario di lavoro giornaliero e settimanale).

Questo tipo di rapporto di lavoro, permette al lavoratore di conciliare i tempi di vita e lavoro, investendo e favorendo la crescita produttiva.

Ai lavoratori che intraprendono questa modalità lavorativa, gli smart worker, viene garantito lo stesso trattamento economico e normativo dei colleghi nella loro modalità ordinaria.

L’INAIL con la Circolare n. 48/2017 illustra le modalità di tutela in caso di infortuni e malattie professionali, i diritti dei lavoratori agili non cambiano rispetto a quelli dei colleghi che operano nella sede. Il datore di lavoro deve garantire le condizioni ideali a svolgere le proprie mansioni e tutelarli.

COME REGISTRARE IL LAVORO AGILE?
Le aziende che sottoscrivono questi tipi di accordi possono procedere all’invio attraverso la piattaforma sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

Successivamente all’accesso per mezzo di SPID, il datore di lavoro indicherà i dati del lavoratore, la tipologia di smart working a tempo determinato o indeterminato. Per le aziende con un numero sostanziale di contratti lavorativi agili potranno fare una comunicazione massiva.

FRONTEGGIARE ALL’EMERGENZA CORONAVIRUS CON UNA MODIFICA PROVVISORIA PER UN ACCESSO RAPIDO AL LAVORO AGILE 
Il DPCM del 25 febbraio 2020 ha introdotto delle modifiche che permettono l’accesso provvisorio, fino al 15 marzo 2020, allo smart working per i datori di lavoro con sedi  legali e operative nelle regioni colpite dal Covid-19 (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria) e per i lavoratori residenti o domiciliati che svolgono quotidianamente il loro lavoro fuori da queste regioni (art. 2 del DPCM).

In questa circostanza di prevenzione al contagio nel zone circoscritte, lo smart working è stata una delle soluzioni indispensabili per le aziende, con la possibilità di erogare i propri servizi senza esporre a rischio contagio i propri lavoratori ne fermare la produttività dell’azienda.

GLI SMART WORKER IN CRESCITA NEL BEL PAESE: TRA BENEFICI E CRITICITÀ
Nel 2019, secondo i dati rilasciati dall’Osservatorio Smart Working, la percentuale di grandi imprese che hanno adottato il lavoro agile è stata del 58%, con una crescita di maturità delle iniziative che lasciano lo status sperimentale.

I benefici riscontrati nell’adottare lo Smart Working, come già riportato, sono l’equilibrio tra vita privata e professionale e la crescita del coinvolgimento del lavoratore e della sua motivazione.

Le criticità ricadono sulla gestione dei responsabili nello stilare un piano delle attività, nello gestire le urgenze e nell’utilizzo delle tecnologie, però quasi per l’altra metà dei responsabili che hanno sperimentato questa modalità agile non ha riscontrato criticità. 

Per gli smart worker, invece, le criticità riscontrate sono una percezione di  isolamento rispetto al team working, una percentuale ha fatto riferimento alle distrazioni esterne, ai problemi di comunicazione e collaborazione virtuale e, di conseguenza, una barriera tecnologica.

ELEMENTI PER UNO SMART WORKING DI SUCCESSO
Ogni azienda per avere successo con il processo di smart working deve considerare diverse competenze nel proprio organico. Fondamentali gli aspetti tecnologici adottati, la rivalutazione degli spazi, gli sviluppi delle competenze e, una cultura aziendale proiettata a degli obiettivi.

ASPETTI TECNOLOGICI
Una delle prime fasi è ricoperta dalla verifica e analisi della tecnologia disponibile dall’azienda, per dare un valore di fattibilità concreto al progetto. Con i giusti mezzi il lavoro nello spazio virtuale che andrà a ricoprire il lavoratore agile agevolerà la comunicazione e collaborazione tra i dipendenti.

SVILUPPARE COMPETENZE
Indispensabile avere i mezzi tecnologici per accorciare le distanze, ma indispensabile è la formazione del personale dipendente sulle competenze digitali, spesso trasversali alla figura ricoperta dal proprio professionale dei dipendenti.

CULTURA AZIENDALE 
Spesso l’azienda che adotta lo smart working, non cambia il proprio approccio dell’organizzazione del lavoro, tutto questo ancora limita l’evoluzione e il concetto stesso di smart working. Infatti, il vero obiettivo per le imprese è quello di diventare un’organizzazione capace di sviluppare autonomia e responsabilità nelle persone, riuscire a formare e creare talenti per una strada che conduce all’innovazione e al cambiamento.

 

“Lo Smart Working non è solo una moda, è un cambiamento che risponde alle esigenze delle persone, delle organizzazioni e della società nel suo complesso, e come tale è un fenomeno inarrestabile. La dinamica con cui sta crescendo nel nostro Paese tuttavia, non è abbastanza veloce”.

Mariano Corso,
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working.

 

 

 

 

 
Fonti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Inail – Osservatorio Smart Working – Wired
 
 
Smart Working: il lavoro che rispecchia le esigenze delle persone

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