Aumenti in busta paga e rivalutazione delle professionalità

Dopo oltre un anno di negoziati e mesi di trattativa, con tanto di sciopero generale, Federmeccanica e Assistal da una parte e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil dall’altra, hanno siglato a Roma presso l’Auditorium della Tecnica, l’accordo per il rinnovo del Ccnl scaduto a fine 2019.

Particolarmente significativa è la riforma dell’inquadramento professionale, fermo dal 1973, che aggiorna i sistemi di classificazione e valutazione della professionalità dei lavoratori, in modo da consentire il superamento del primo livello a partire dal 1 giugno 2021 e permettere a migliaia di lavoratori di passare all’attuale secondo livello. 

Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici mentre sul lavoro agile le parti si sono impegnate a raggiungere una definizione entro la stampa del testo contrattuale. 

L’accordo interessa 1,6 milioni di lavoratori e prevede, a regime, un aumento salariale medio di 112 euro per il quinto livello e di 100 euro per il terzo livello sui minimi contrattuali, che varrà erogato a tranche semestrali a partire da giugno 2021 A questi si sommano 12 euro di IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’Unione) da giugno 2020 e 200 euro l’anno di welfare contrattuale come previsto dal CCNL precedente.

Viene inoltre allungata la vigenza contrattuale, che da gennaio 2021 arriva a giugno 2024, mentre la normale scadenza sarebbe stata nel 2022 e sempre a partire dal 2022 è previsto l’innalzamento del Fondo di previdenza integrativa (Cometa) al 2,2% per gli under 35.

Metalmeccanici: siglato il nuovo contratto
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