Il mondo delle imprese e del lavoro autonomo ha pagato caro il prezzo della crisi economica innescata dalla pandemia: anche considerando i ristori, negli ultimi 12 mesi i lavoratori indipendenti – imprenditori e collaboratori, ma anche professionisti e partite Iva – hanno bruciato circa 125 milioni di reddito al giorno, per un calo complessivo di 45 miliardi di euro. Un vero e proprio crollo, indicativo delle difficoltà vissute nell’ultimo anno dalle micro, piccole e medie imprese e dall’impresa diffusa.

“Ad un anno dal primo lockdow – afferma il Presidente dell’As.N.A.L.I. Nazionale Alessandro Del Fiesco – continuiamo ad avere il primato in Europa per numero di posti di lavoro persi. Tale perdita non è stata compensata dai ristori erogati che solo in minima parte hanno scongiurato un quadro peggiore”.

La promessa fatta dal ministro Speranza di un’accelerazione del piano vaccinale, che dovrebbe portare tutti gli italiani ad essere vaccinati entro l’estate, è un’iniezione di fiducia per le imprese, ma la speranza più grande gli imprenditori la ripongono nel decreto Sostegni col quale finalmente si capirà se entro l’anno si potrà cominciare a parlare di ripresa.

“La strada intrapresa sembra buona – continua il presidente Del Fiesco – in particolare per quanto riguarda la semplificazione dei contratti a termine, ma è altresì necessario evitare di disperdere le risorse in operazioni non necessarie quali il cashback e la lotteria degli scontrini, i cui fondi potrebbero essere dedicati al sostegno di molte imprese in difficoltà.

Incubo 2020: in un anno bruciati 45 miliardi e 269mila autonomi senza lavoro, dato record in Europa.
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