Secondo Unioncamere e Anpal, le opportunità di lavoro offerte dalle imprese nel mese di giugno sono oltre 560mila con le quali si sfiorano 1,3 milioni nelle previsioni per il trimestre giugno-agosto, registrando un aumento addirittura superiore a giugno 2019 ovvero in periodo pre-pandemico.

Stando al bollettino diramato del sistema informativo Excelsior, sono manifatturiero, turismo, commercio e costruzioni i settori trainanti, con interessanti programmi di assunzioni in tutti i settori.

In dettaglio l’industria programma a giugno 163mila entrate (36mila assunzioni in più rispetto al mese scorso) e 378 mila nel trimestre, mentre nel settore dei servizi si contano circa 397mila contratti di lavoro nel mese in corso (+134mila assunzioni) e oltre 900mila previsti entro fine agosto.

In decisa ripresa anche la filiera turistica con 99mila nuovi innestii (+48,2% sul mese precedente), grazie anche ai contratti stagionali da attivare per il periodo estivo, il commercio, che prevede 84mila assunzioni (+83,2% in un mese), i servizi alle persone con 73mila assunzioni (+46,6%) e le costruzioni con 58mila ingressi programmati (+25,6%).

Nella maggior parte dei casi, circa il 56%, si tratta di contratti a tempo determinato, nel 19% a tempo indeterminato, nel 10% in somministrazione e nel 5% in apprendistato. Il restante 10% riguarderà altre tipologie di contratto.

A livello territoriale sono le regioni del Nord Ovest a mostrare un maggior dinamismo (+31.110 entrate programmate rispetto a giugno 2019), seguite dal Nord Est (+20.290), Sud e isole (+18.650) e Centro (+16.860).

Ad eccezione delle imprese del turismo, che formulano previsioni ancora lontane dai livelli occupazionali pre-crisi, le previsioni sul recupero dell’economia italiana, fanno intravedere un deciso cambio di passo nei programmi di assunzione, tanto da lasciar ipotizzare di riuscire a superare anche i livelli pre-Covid: rispetto a giugno 2019 infatti, sono 87mila le entrate complessive programmate in più (pari a +18,4%).

Mercato del lavoro a giugno sopra i livelli pre-covid
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