A partire dall’11 aprile, sarà possibile presentare domanda ai due bandi emanati dal Ministero dello Sviluppo economico per usufruire dei nuovi contributi alle imprese erogati tramite contratti di sviluppo le cui risorse ammontano complessivamente a oltre 3 miliardi di euro, di cui quasi due miliardi finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

I contratti di sviluppo offrono finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. Le imprese che faranno domanda senza tuttavia vedersi riconosciuti i requisiti necessari per accedere al finanziamento, rientreranno nella graduatoria ordinaria dei contratti di sviluppo rifinanziati dalla Legge di Bilancio (1,370 miliardi) dal 2022 al 2026.

Il primo decreto, attivo fino all’11 luglio, dispone di risorse per un miliardo di euro rende attuativo l’investimento 5.1 del PNRR, “Rinnovabili e batterie“, (Misura M2C2) finanziando progetti per:

  • fotovoltaico (400 milioni);

  • eolico (100 milioni);

  • batterie (500 milioni).

Il secondo decreto, con 750 milioni disponibili con erogazione a sportello, rende attuativo l’investimento 5.2 del PNRR, “Competitività e resilienza delle filiere produttive” (Misura M1C2), riservato alle aziende dei settori automotive, design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica (60% del plafond), chimica-farmaceutica e agroindustria.

Le domande si presentano tramite il portale Invitalia, che valuterà i progetti di investimento anche in base ai nuovi requisiti UE di sostenibilità. I modelli per la presentazione delle istanze, con le modalità di presentazione, saranno indicati nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di sviluppo, sul sito web di Invitalia. Trattandosi di risorse afferenti al PNRR, infatti, scatta anche la verifica dei requisiti anche in ambito comunitario.

Non è ammessa la cumulabilità, per gli stessi costi, con altri incentivi Ue, è obbligatoria la tracciabilità dell’utilizzo delle risorse, bisogna rispettare i vincoli temporali e la destinazione del 40% delle risorse alle regioni del Sud e della componente digitale dei programmi. In alcuni casi è previsto un incremento occupazionale e la promozione del principi di parità di genere e valorizzazione giovanile.

L’istruttoria avviene in ordine cronologico di presentazione delle domande e sono valutabili anche progetti già presentati ma non avviati alla data del 1° febbraio 2020 e sospesi per esaurimento risorse, se rientrano nelle filiere individuate.

Rinnovabili e imprese di filiera: i nuovi contratti di sviluppo del MISE
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