L’Aula della Camera ha approvato con 184 voti favorevoli e 106 contrari (due gli astenuti) la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto legge con le disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione. Il voto finale di Montecitorio e atteso entro domani; il testo verrà’ quindi inviato al Senato per essere poi convertito in legge entro il 18 novembre.

Il provvedimento, composto da 23 articoli, suddivisi in 6 capi, prevede tra le misure principali la Zes unica per il Mezzogiorno e il coordinamento tra le risorse europee e nazionali per la coesione e quelle del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.

Relativamente al Fondo per lo sviluppo e la coesione del ciclo di programmazione 2021-2027, sarà inoltre istituita una Cabina di regia, a Palazzo Chigi, per lo sviluppo delle aree interne presieduta dal ministro degli Affari europei, con il compito di approvare il “Piano strategico nazionale delle aree interne” (Psnai). Alla Cabina compete inoltre il monitoraggio dell’utilizzazione delle risorse finanziarie.
Nell’ottica del coordinamento tra risorse Ue e nazionali viene introdotto lo strumento dell’ “Accordo per la coesione”, in sostituzione dei “Piani di sviluppo e coesione”, ai fini dell’attuazione degli interventi finanziati con le risorse del Fondo.

Si introduce, inoltre, la possibilità di finanziare gli interventi e le linee d’azione strategici inseriti negli Accordi per la coesione stipulati con le amministrazioni centrali e con le Regioni e Province autonome anche con altre risorse disponibili, quali, ad esempio, i fondi strutturali europei e le risorse destinate ad interventi complementari, il cui soggetto attuatore sarà Invitalia.
Il Dl interviene, poi, sulla disciplina dei Contratti istituzionali di sviluppo (Cis), che potranno essere stipulati esclusivamente per la realizzazione di interventi finanziati a carico delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro e di valore unitario non inferiore alle soglie di rilevanza europea, come indicate nel nuovo codice dei contratti pubblici.

Riformulata anche la normativa sui poteri sostitutivi in capo al Governo in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi.

Dal 2024 infine, la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Zes unica) ricomprenderà i territori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e sostituirà le Zes attuali. E’ prevista anche in questo caso una Cabina di regia Zes, attestata alla Presidenza del Consiglio, con compiti di coordinamento, indirizzo, vigilanza e monitoraggio, mentre uno specifico portale web garantirà la conoscenza in modo immediato e semplice dei benefici riconosciuti alle imprese.

Dalla Camera via libera al Dl Sud
Tag:                                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *