Dal 1° luglio 2021 sarà effettiva l’imposta sul consumo di plastica monouso, anche detta Plastic Tax la cui entrata in vigore, inizialmente prevista per luglio 2020, è stata posticipata dal Decreto Rilancio al 1° gennaio 2021 ed ulteriormente differita di altri sei mesi a causa delle condizioni di difficoltà in cui vertono le imprese dei settori interessati.

 

Istituita con la Manovra del 2020, in attuazione della direttiva europea n. 2019/904/UE, l’imposta mira a prevenire o almeno ridurre l’impatto sull’ambiente di determinati prodotti in plastica monouso, cosiddetti MACSI, ogniqualvolta siano disponibili alternative.

 

La Plastic Tax, così come previsto dalla legge di bilancio 2020, si applica al consumo dei manufatti realizzati con materiale destinati al contenimento, protezione, manipolazione o consegna di prodotti alimentari (anche sotto forma di fogli, pellicole o strisce), che non siano progettati per essere riutilizzati, o per compiere più trasferimenti durante il loro ciclo di vita. 

Il valore della tassa è fissato a 45 centesimi per ogni chilo di prodotti di plastica monouso e va a gravare principalmente sull’azienda produttrice, sull’eventuale importatore e infine sull’acquirente di tali prodotti.

 

 L’accertamento dell’imposta avviene sulla base di dichiarazioni trimestrali presentate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha il compito di svolgere le attività di accertamento, verifica e controllo dell’imposta, con facoltà di accedere presso gli impianti di produzione al fine di acquisire elementi utili ad accertare la corretta applicazione delle disposizioni in esame.

 

Il quadro sanzionatorio applicabile per le violazioni commesse in merito alla nuova imposta è il seguente:

  • dal doppio al decuplo (ridotta al quintuplo dalla legge di bilancio) dell’imposta evasa, non inferiore comunque a 500€, per il mancato pagamento (si arriva a 250€ grazie alla legge di bilancio);
  • 30% dell’imposta dovuta, non inferiore comunque a 250€, in caso di pagamento tardivo. Anche in questo caso la legge di bilancio consente una riduzione al 25% con il minimo fissato a 150€.
  • da 500€ ad 5.000€ per ogni altra violazione delle disposizioni in esame e delle relative modalità di applicazione. Di nuovo la legge di bilancio ha ridotto la sanzione che può variare da 250€ a 2500€.

 

La Legge di Bilancio 2020, oltre allo slittamento della Plastic Tax, prevede anche ulteriori modifiche.

  • viene modificata la definizione di MACSI semilavorati includendo le preforme, ossia quei prodotti che sono ottenuti dallo stampaggio di PET, destinati a divenire contenitori di bevande o bottiglie, attraverso un particolare processo di soffiatura;
     
  • viene estesa l’imposta ai committenti residenti o meno nel territorio nazionale, che intendono vendere MACSI, ottenuti per loro conto in un impianto di produzione, ad altri soggetti nazionali;

 

La legge di bilancio inoltre ha introdotto anche un credito di imposta del 10% delle spese sostenute dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 dalle imprese attive nel settore delle materie plastiche produttrici di MACSI per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili.

 

Sull’importanza del nuovo provvedimento, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri ha evidenziato come: “esistono direttive europee che vieteranno fra poco alcuni oggetti prodotti con plastica monouso e quindi è ragionevole che si utilizzi anche la leva fiscale per incentivare e sostenere una graduale riduzione della plastica monouso, che va ridotta. Non solo ridotta, anche riciclata. Esistono le tre R, riduzione, riciclo e riuso e noi dobbiamo sostenerle tutte, quindi è giusto che anche il riciclo debba essere incentivato ulteriormente”.

Plastic Tax: slitta al 1 luglio l’entrata in vigore

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