Un segnale positivo quello che emerge dalla diffusione dei dati Istat relativi alle vendite del commercio al dettaglio di dicembre, con un rimbalzo in tutti i comparti merceologici e in tutte le forme distributive: ma a trainare è la straordinaria crescita dell’e-Commerce, che segna un incremento superiore al 60% in due anni, mentre i piccoli esercizi non riescono ancora a recuperare i livelli pre-covid.

L’Istituto stima a dicembre 2021 un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,9% in valore e dello 0,6% in volume. Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+1,7% in valore e +1,2% in volume) sia, in misura più contenuta, quelle dei beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,2% in volume).

Nel confronto annuale, invece, a dicembre 2021 le vendite al dettaglio aumentano del 9,4% in valore e del 7,7% in volume. Sono, soprattutto, le vendite dei beni non alimentari a crescere (+14,3% in valore e +13,4% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano aumenti meno marcati (+3,1% in valore e +0,2% in volume).

Da notare anche l’aumento di calzature e articoli da viaggio (+19,3%), giochi, giocattoli, sport e campeggio (+13,7%), prodotti di profumeria e cura della persona (+12,6%), settori in parte “compressi” nelle vendite durante il periodo dell’emergenza sanitaria caratterizzato da lockdown, chiusure e restrizioni negli spostamenti.

Per quanto riguarda la tipologia di negozi, rispetto a dicembre 2020 il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+5,9%), le imprese operanti su piccole superfici (+14,8%) e le vendite al di fuori dei negozi (+12,4%) mentre il commercio elettronico è in calo (-4,1%).

Le piccole superfici chiudono il 2021 con circa 1,7 miliardi di vendite in meno rispetto al 2019. Ma è un dato medio che nasconde un andamento fortemente differenziato: mentre l’alimentare segna una crescita, a soffrire sono soprattutto il comparto dell’abbigliamento-calzature, con oltre 2,2 miliardi da recuperare, ma anche librerie, cartolerie, edicole – con 311 milioni in meno rispetto al 2019 – e giochi, profumeria e cura della persona, altri prodotti.

Nel complesso il Natale salva il commercio ma è la situazione attuale che rischia di affossarlo. La buona performance delle vendite di dicembre e l’andamento positivo del 2021, sono determinati infatti, dal confronto con un 2020 disastroso e caratterizzato da una forte contrazione degli acquisti da parte delle famiglie. Un rimbalzo ampiamente atteso, ma ora bisognerà fare i conti con gli aumenti delle bollette di luce e gas e i forti rincari dei prezzi al dettaglio che rischiano di affossare il settore del commercio nei primi mesi del 2022.

L’analisi dell’Istat conferma inoltre, che l’emergenza sanitaria ha rivoluzionato le abitudini dei consumatori ed alterato gli equilibri commerciali e che i provvedimenti adottati per fronteggiare la crisi hanno, di fatto, favorito l’ascesa dell’on-line.

Secondo il Presidente Nazionale di AsNALI Alessandro Del Fiesco “ora è fondamentale un intervento da parte del Governo, con misure mirate al riequilibrio della concorrenza tra i vari canali distributivi”.

“Dall’inizio della pandemia – continua il Presidente – la chiusura forzata dei piccoli negozi ha fatto volare l’online e crollare le vendite di tutti i comparti del retail fisico, generando una distorsione che va affrontata tempestivamente e con decisione per salvaguardare il tessuto produttivo e sociale del Paese”.

Commercio, Istat: il Natale salva le vendite al dettaglio, ma il 2022 fa paura
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