Il prossimo passaggio dal SISTRI al RENTRI (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti) consentirà un ulteriore passo avanti verso la dematerializzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Il nuovo registro elettronico dovrebbe partire nel primo trimestre 2023 e sarà gestito dal ministero dell’Ambiente. Le imprese e gli enti tenuti all’iscrizione hanno due adempimenti fondamentali da gestire:

  • tenere il registro cronologico di carico e scarico;
  • accompagnare il trasporto rifiuti con il formulario di identificazione.

Il sistema si basa su due assi fondamentali:

  • lo sviluppo in chiave di dematerializzazione e digitalizzazione di prassi e di strumenti già esistenti, con un congruo periodo transitorio di convivenza del cartaceo con il digitale;
  • la progressiva costruzione di un nuovo ambiente informatico condiviso entro il quale far girare il nuovo sistema.

Nel dettaglio, il RENTRI utilizza la piattaforma telematica dell’Albo nazionale gestori ambientali interconnessa con la rete telematica delle Camere di commercio. L’Albo nazionale gestori ambientali fornisce il necessario supporto tecnico operativo, le Sezioni regionali delle Camere di commercio assicurano la gestione dei rapporti con gli utenti del RENTRI anche in collaborazione con le Associazioni di categoria e l’organizzazione di adeguate attività di formazione e informazione.

l correttivo del decreto legislativo 116/2020, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 21 dicembre, contiene i seguenti elementi:

  • modelli e formati relativi al registro cronologico dei rifiuti e al formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
  • modalità di iscrizione al RENTRI e relativi adempimenti, da parte dei soggetti obbligati e di coloro che intendano aderire su base volontaria;
  • funzionamento del RENTRI;
  • modalità per la condivisione dei dati del RENTRI con l’Istituto superiore per la ricerca ambientale (ISPRA) al fine del loro inserimento nel Catasto di cui all’articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
  • modalità di interoperabilità per l’acquisizione della documentazione di cui al regolamento (CE) n. 1013/2006;
  • modalità di svolgimento delle funzioni di supporto tecnico operativo da parte dell’Albo nazionale gestori ambientali ai sensi dell’articolo 188-bis, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006;
  • modalità di accesso ai dati del RENTRI da parte degli organi di controllo;
  • modalità per la verifica e l’invio della comunicazione dell’avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti, di cui all’articolo 188-bis, comma 4, lettera h) del decreto legislativo n. 152 del 2006.

Il RENTRI, oltre che nel Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, si inquadra nella Strategia nazionale per l’economia circolare, inserendosi nell’ambito del PNRR. In particolare la missione M2-C1, Riforma 1.1, prevede l’adozione di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti per lo sviluppo del mercato secondario delle materie prime, sistema fondato per l’appunto sul RENTRI, che fornirà dati qualificati sia per le attività di vigilanza e controllo che per la progettazione industriale, la cui necessaria riconversione verso modelli di produzione ecocompatibili è alla base della reale transizione da un modello di economia lineare ad un modello di economia circolare.

RENTRI: novità sul registro elettronico per la gestione dei rifiuti
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