La legge di conversione del decreto PNRR Ter è stata approvata il 13 aprile con modifiche dalla Commissione Bilancio del Senato e dovrà poi passare alla Camera, per la conversione in legge entro il 25 aprile, tempi che prevedibilmente non consentiranno ulteriori cambiamenti.

Il decreto sostanzialmente accentra la governance su Palazzo Chigi, dove il Dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri ad assumere tutte le funzioni dell’Agenzia per la Coesione e ad assorbirne le risorse umane, strumentali e finanziarie, con il controllo e il monitoraggio della spesa che restano al MEF.

Entro la fine del mese il Governo italiano deve presentare a Bruxelles le proposte di modifiche al piano, in chiave di integrazione con REPowerEU, al fine di far transitare i progetti PNRR più in ritardo nella programmazione dei fondi europei e FSC, liberando risorse per nuovi investimenti funzionali alla transizione green.

Dopo il passaggio in Commissione, l’impianto resta inalterato e sono confermate tutte le misure sulla nuova governance del Recovery Plan con il passaggio al Nucleo per le politiche di coesione (NUPC) le funzioni dell’Agenzia per la Coesione territoriale che viene soppressa.

Le principali modifiche approvate in commissione riguardano:

  • la possibilità per gli enti locali di fare contratti di lavoro biennali ai precari assunti a tempo determinato nell’ambito di una serie di progetti Ue. Sempre in materia di assunzioni pubbliche, c’è l’estensione della possibilità di un incarico retribuito ai vertici dell’amministrazione pubblica per personale in pensione fino al 2026.
  • in merito allo SPID, è prevista una somma una tantum di 40 milioni ai gestori per gli adeguamenti tecnologici richiesti dal PNRR.
  • semplificazioni sulle Rinnovabili, con l’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale per una serie di infrastrutture green, fondi per il polo siderurgico di Piombino, i progetti legati al Giubileo 2025, l’Einstein Telescope in Sardegna.
  • risorse per le strutture residenziali universitarie e nuovo regime autorizzativo per la realizzazione di 60mila posti letto previsti dalla riforma 1.7 del PNRR.
  • proroghe di 24 mesi per i certificati, i permessi e le autorizzazioni per gli interventi per la rete a banda ultra larga. Fino a dicembre, per i decreti attuativi della riforma Cartabia sulla magistratura.

Il provvedimento istituisce poi, presso il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, l’Autorità di gestione nazionale del Piano strategico della PAC 2023-2027 (PSP), che sarà costituita da due Uffici: l’Ufficio per il coordinamento della programmazione e della gestione degli interventi, responsabile del coordinamento tra le Autorità di gestione regionali e gli organismi intermedi, e l’Ufficio per il coordinamento del monitoraggio e della valutazione, che invece si occuperà del supporto al Comitato di monitoraggio di cui all’articolo 124 del Regolamento (UE) 2021/2115.

Tra le novità introdotte dal Senato nel passaggio parlamentare c’è anche la norma che regola l’utilizzo, a partire dal periodo contabile 2023-2024, delle risorse dei Programmi operativi nazionali e regionali a carico del FESR, del FSE e del FSE Plus liberatesi grazie all’aumento eccezionale del tasso di cofinanziamento UE disposto dalla Commissione in risposta alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica.

Infine entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto PNRR, il Dipartimento per le politiche di coesione individuerà gli interventi che sono stati definanziati per non aver rispettato la scadenza del 31 dicembre 2022 che presentino un livello di avanzamento tale da giustificarne la prosecuzione e in base a questa ricognizione, il CIPESS assegnerà le risorse necessarie al loro completamento a valere sulle risorse FSC 2021-2027.

Decreto PNRR ter: le novità del passaggio in Senato
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