L’11 luglio l’Italia ha chiesto di modificare 10 dei 27 obiettivi relativi alla quarta rata del PNRR. Richiesta che il 18 luglio ha ottenuto una valutazione positiva da parte della Commissione europea, avallata il 19 settembre anche dal Consiglio. I primi passi sono stati mossi tra marzo e aprile, quando il Governo ha portato avanti interlocuzioni con la Commissione europea per  rivedere gli obiettivi di giugno, legati alla richiesta per la quarta rata di pagamento dei fondi PNRR.  Le modifiche proposte consentono all’Italia di presentare regolare richiesta di pagamento per l’intero importo della quarta rata,  preservando così il contributo finanziario previsto per il Paese.  

Le rimodulazioni degli obiettivi connessi alla quarta richiesta di pagamento migliorano la definizione delle misure previste dal Piano, rendendole più coerenti sia con le finalità del PNRR che con il mutato contesto internazionale. Gli investimenti che hanno trovato, grazie alla revisione, una più equilibrata definizione programmatica vanno dalla cultura alle politiche per l’aerospazio, dagli asili nido alla transizione ecologica nei settori dell’edilizia, del trasporto stradale e del trasporto ferroviario, dalle sperimentazioni per l’idrogeno nella mobilità ferroviaria e nei settori altamente inquinanti al sostegno alle imprese femminili e alla lotta contro la povertà educativa.

Asili nido 

Una novità importante riguarda il piano asili nido, progetto da subito travagliato e oggetto di accese polemiche. Dal 2021 sono stati emanati i bandi per selezionare proposte di interventi finalizzati ad incrementare o riqualificare i posti nell’asilo nido. La selezione dei progetti doveva concludersi a marzo 2022 ma i bandi sono stati riaperti più volte e la graduatoria definitiva è arrivata solo a ottobre dello scorso anno.  Come riportato nel documento del Consiglio, l’Italia si impegna a pubblicare nuove gare  d’appalto, al fine di garantire l’effettiva attuazione della misura e  raggiungere l’obiettivo previsto dal PNRR nel quarto trimestre del  2025.

Ferrovie 

La proposta di modifica intende chiarire la composizione del materiale rotabile (treni e carrozze) da acquistare proponendo una formulazione più aderente alle finalità dell’investimento e delle tipologie di servizio reso. In particolare, la composizione aggiornata del materiale rotabile  consiste nell’entrata in servizio di almeno 53 treni passeggeri a  emissioni zero e di altre 100 carrozze per il servizio universale.  

Treni a idrogeno 

Sempre in ambito ferroviario, il progetto di sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria viene riformulato. In merito alla localizzazione degli interventi si è previsto che gli  stessi possano essere realizzati preferibilmente in prossimità dei  siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni  autostradali di rifornimento di idrogeno e che si possano prevedere  misure per la ricerca e sviluppo.  Inoltre, alla luce della revisione del quadro giuridico relativo  all’idrogeno l’Italia ha chiarito che nell’attuazione della misura  sarà utilizzato l’idrogeno rinnovabile.  

Ecobonus e Sismabonus

Il PNRR inizialmente prevedeva il rafforzamento dell’Ecobonus e del Sismabonus per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.   Non essendo però chiaro il contributo alla transizione ecologica fornito dal Sismabonus, si è scelto di aumentare l’obiettivo dell’Ecobonus. Di conseguenza, l’obiettivo degli interventi di efficienza energetica è incrementato per compensare l’eliminazione della parte relativa agli interventi mirati a ridurre il rischio sismico.

Colonnine di ricarica 

La proposta di modifica consente di allineare l’obiettivo agli esiti delle procedure di selezione e  impegna il Governo a pubblicare nuovi bandi per consentire il  raggiungimento dell’obiettivo finale.  

In pratica l’Italia ha chiesto che la descrizione del traguardo intermedio sia  modificata, rinviando la costruzione di infrastrutture di ricarica  sulle autostrade, eliminando così l’elemento costitutivo relativo  all’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per l’installazione  di 2.500 infrastrutture di ricarica rapida per veicoli elettrici sulla  rete autostradale, e aumentando il numero di infrastrutture di  ricarica nei centri urbani, che dovrebbe passare ad almeno 4.700  rispetto alle 4000 inizialmente previste.

Povertà educativa nel Mezzogiorno e terzo settore 

Le proposte di modifica sono due e riguardano innanzitutto la possibilità di pubblicare avvisi di almeno 50 milioni  di euro, superando quindi la formulazione attuale che prevede un  importo pari esattamente a 50 milioni di euro, così da consentire un  migliore utilizzo della dotazione della misura complessiva pari a 220  milioni di euro.  In secondo luogo si chiarisce che i progetti avranno luogo in una  delle aree individuate nella CID, in modo da allineare la descrizione della misura a quella dell’obiettivo previsto.  

Creazione di imprese femminili

È stato proposto, in quanto migliore alternativa emersa  durante l’attuazione della misura, di mantenere separati i due strumenti esistenti (Nito-ON e Smart&Start) e il nuovo fondo (Fondo imprese femminili). Pertanto, la creazione di una struttura di finanziamento generale (il Fondo impresa donna) è stata ritenuta superflua, in quanto avrebbe comportato inutili oneri amministrativi.  Infine, l’Italia ha proposto di eliminare una specifica inclusa nella  descrizione dell’obiettivo della misura relativa al contributo dei tre  strumenti oggetto della misura al conseguimento dell’obiettivo, in  quanto tali strumenti sono orientati alla domanda e il nuovo fondo si  è dimostrato più attraente per il mercato.  

Alloggi universitari

Un progetto di riforma che intende incentivare la realizzazione, da parte dei soggetti privati, di strutture di edilizia universitaria, aumentando l’offerta di alloggi per gli studenti.  Legato inizialmente alla terza rata, il progetto è stato inserito nella quarta. Nel documento della Commissione  europea, infatti, figura la modifica in questione, cui è legata la necessità di indire ulteriori gare d’appalto per conseguire gli  obiettivi della misura entro il calendario concordato.

Via libera del Consiglio Ue alla revisione della quarta rata
Tag:                             

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *