Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 6 maggio 2024 ha approvato il nuovo decreto agricoltura, con misure volte, tra l’altro, a sostenere il lavoro in agricoltura, contrastare le pratiche sleali e a regolamentare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici.

Il provvedimento prevede una serie di interventi con l’obiettivo di:

  • sostenere il lavoro in agricoltura;
  • contrastare le pratiche sleali;
  • arrestare la diffusione della peste suina africana e la brucellosi;
  • contenere la diffusione e la proliferazione delle specie alloctone come il granchio blu;
  • razionalizzare la spesa;
  • migliorare l’efficienza del Sistema informatico agricolo nazionale (SIAN);
  • rafforzare i controlli nei settori agroalimentare e faunistico-venatorio.

Incluse nel decreto anche misure per contrastare la scarsità d’acqua e potenziare le infrastrutture idriche nonché per assicurare la continuità produttiva dell’ex ILVA.

Per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 hanno subito una riduzione di fatturato almeno del 20 per cento rispetto all’anno precedente è prevista la sospensione per un anno del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale in scadenza nel 2024.

Inoltre, sempre per l’anno in corso, le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e in quello della pesca e dell’acquacoltura che acquistano beni strumentali potranno beneficiare di un credito d’imposta i cui criteri e modalità di accesso saranno definiti da un apposito decreto del MASAF.

Il nuovo decreto agricoltura prevede anche ulteriori novità a partire dalla regolamentazione dell’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, tra cui il divieto di installare nuovi impianti con moduli collocati a terra così da lasciare spazio alle coltivazioni. A questo si aggiunge il divieto di estensione di quelli già esistenti.

Tra le altre novità in arrivo poi si prevede:

  • l’ampliamento dei soggetti destinatari di alcune agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli che operano nelle zone colpite dalle alluvioni del 2023;
  • la definizione delle voci del trattamento economico spettante agli addetti al controllo e alla disciplina delle corse ippiche e delle manifestazioni del cavallo da sella;
  • la facoltà, per le imprese agricole colpite dalla “moria del kiwi”, di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale;
  • modifiche alle norme sul contrasto alle pratiche commerciali sleali e l’autorizzazione alla spesa di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di potenziare i sistemi informatici dell’ISMEA;
  • misure di contrasto alla peste suina africana come il potenziamento dell’utilizzo delle Forze armate e l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali e disponibili nell’attività di contrasto al fenomeno;
  • misure di contrasto alla diffusione della brucellosi;
  • la nomina di un Commissario straordinario per il contrasto del fenomeno della diffusione e prolificazione della specie granchio blu;
  • maggiore continuità nell’esercizio delle funzioni di comando, alta direzione, coordinamento e controllo e nello svolgimento di compiti particolari e di elevata specializzazione in materia di tutela agroalimentare demandati all’Arma dei carabinieri;
  • modifiche ai criteri per l’individuazione delle guardie venatorie volontarie;
  • interventi finalizzati a garantire l’operatività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per le politiche del mare, con funzioni di coordinamento e in sostituzione dell’attuale Struttura di missione;
  • uno speciale procedimento di definizione degli interventi urgenti per far fronte alla crisi idrica;
  • la proroga al 31 dicembre 2050 delle concessioni d’uso relative alle opere e alle infrastrutture trasferite a Acque del Sud S.p.a., la quale può subentrare nei provvedimenti concessori di derivazione a uso potabile e irriguo delle opere e delle infrastrutture del demanio statale o regionale, in concessione agli enti che insistono nel territorio in cui opera la società;
  • una disciplina più favorevole per gli impianti di interesse strategico nazionale nell’ambito della normativa relativa al procedimento per la valutazione del “rapporto di sicurezza”.
Decreto Agricoltura: nuove regole per gli impianti fotovoltaici
Tag:                                 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *