Dopo le numerose segnalazioni, tra cui anche la nostra, la società PagoPa e il Mef sono già all’opera per attivare i controlli e verificare le transazioni con scopo fraudolento. Nello specifico, si tratta di acquisti ravvicinati e di pochi euro, o addirittura in alcuni casi di pochi centesimi di euro con l’obiettivo di ottenere il premio semestrale da 1500 euro.

Come più volte anche da noi sottolineato, formalmente l’acquirente non commette un illecito, ma appare chiaro che il comportamento ha l’obiettivo fraudolento di scalare le classifiche del supercashback a discapito di chi sta partecipando al concorso onestamente e ancor di più degli esercenti sui quali grava l’onere delle commissioni legate all’elevato numero di operazioni.

In proposito è famoso il caso, purtroppo non rimasto isolato, di un automobilista che all’inizio di febbraio ha effettuato 62 transazioni in 55 min per un totale di 6,51 euro.

Per fermare questo mal costume, il governo Draghi si prepara dunque a varare uno stop al super cashback mentre i tecnici di PagoPa si stanno adoperando per mettere a punto un algoritmo che annulli i micro-pagamenti ripetuti.

Ferruccio Schiavello, coordinatore nazionale di AsNALI settore energia, ha commentato positivamente l’intento di interrompere tale meccanismo: “Non è giusto che siano i gestori degli impianti ad andarci di mezzo, il super cashback potrebbe anche essere abolito del tutto e questo porterebbe un risparmio di 500 milioni nelle casse dello Stato”.

Prende sempre più piede quindi, l’idea di lasciare solo il “cashback ordinario”, ovvero l’incentivo fino a 150 euro per chi effettua almeno 50 transazioni in sei mesi.

Intanto alcuni utenti hanno riscontrato problemi nella visualizzazione sull’app IO delle transazioni effettuate con il pagamento contactless.

Cashback: giorni contati per i “furbetti” delle microtransazioni
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