Il premier Mario Draghi ha annunciato, al termine della consueta riunione del venerdì, che dal 26 aprile torneranno le zone gialle e partirà un cronoprogramma di riaperture ragionate secondo quello che lui stesso ha definito “un rischio ragionato, fondato sui dati che sono in miglioramento”.

Mercoledì o giovedì il Consiglio dei ministri approverà il decreto con calendario e regole, preceduto dal CTS che esaminerà i protocolli presentati dalle Regioni.

Partenze scaglionate a seconda del settore e dell’andamento della diffusione del virus, che al momento viaggia a velocità decisamente più sostenuta al sud rispetto al nord, con coprifuoco confermato in ogni caso per tutti alle 22.

In zona gialla, infatti, stando ai dati attuali, dovrebbero andare le 11 che hanno un Rt inferiore all’1%, ovvero Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto, oltre alle province di Trento e Bolzano.

In zona arancione sarebbero invece Calabria e Sicilia con Basilicata, Campania e Toscana che rischiano di tornare in rosso per via di un Rt molto vicino a 1 e un’incidenza sopra i 200 casi ogni 1000 abitanti.

Restano in rosso Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta, per le quali si parlerà di riaperture non prima di maggio.

 Via dunque per gli sport di contatto, compreso il calcetto, anche a livello amatoriale, cosi come per i cinema e musei ma in zona arancione e rossa solo all’aperto e con distanziamento, mentre al chiuso si dovranno rispettare i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio.

Anche i teatri riapriranno ma partire dal 26 giugno e solo in zona gialla, con il 50% dei posti occupabili in sala con i limiti di capienza fissati dai protocolli anti contagio che vengono però aumentati.

Dal 1° maggio si potrà tornare ai concerti sempre solo in zona gialla ma con limiti di capienza in relazione ai luoghi dove si svolgeranno. Sarà consentito l’accesso del pubblico in impianti all’aperto fino a un massimo di 1000 spettatori e al chiuso fino a un massimo di 500 previo distanziamento e in ogni caso rispettando le misure di sicurezza aggiuntive come le mascherine Ffp2.

Ancora dal 26 aprile saranno consentiti gli sport all’aperto e dal 15 maggio anche le piscine ma sempre all’aperto, mentre dal 1° giugno potranno riaprire anche le palestre al chiuso il cui accesso dovrà essere regolamentato e dovrà essere garantita la distanza di almeno un metro tra le persone che non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica.

Per la ristorazione il discorso è più complesso: nelle zone gialle del Paese, dal 26 aprile e per tutto il mese di maggio, si potrà pranzare o cenare solo nei ristoranti dotati di tavoli all’aperto. Dal 1° giugno, si potrà mangiare anche nei ristoranti con tavoli al chiuso, ma solo a pranzo. Nelle zone arancioni e rosse permane invece solo la possibilità di asporto e consegna a domicilio.

Sembra dipanarsi anche il nodo istruzione con la riapertura in presenza al 100% per le scuole di ogni ordine e grado nelle zone gialle e arancioni. In zona rossa invece le lezioni saranno in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in presenza e al 50% a distanza.

Dal 15 maggio sarà consentita l’apertura per gli stabilimenti balneari mentre per quelli termali bisognerà aspettare il 1luglio così come per fiere e congressi di particolare interesse e parchi tematici, che dovranno applicare specifici protocolli per evitare i contagi.

In zona gialla dal 1° maggio sarà inoltre consentito l’accesso del pubblico in impianti sportivi all’aperto fino a un massimo di mille spettatori e al chiuso fino a un massimo di 500 per tutti gli eventi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale da Coni e Cip, previo l’uso per gli spettatori di mascherine Ffp2.

Infine gli spostamenti saranno consentiti dal 26 aprile tra regioni gialle mentre fra regioni di colori diversi saranno possibili solo con il pass vaccinale che anticipa sul territorio nazionale il “green pass” europeo previsto a giugno nell’UE che consentirà di spostarsi tra Paesi dell’Unione.

Il piano per le riaperture: si parte il 26 aprile per colore e settore di attività
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