E’ in arrivo il nuovo provvedimento per il sostegno ai settori più in difficoltà, per non lasciare inascoltato il grido d’allarme di molte imprese.

Sarà tuttavia un decreto dal raggio d’azione molto limitato le cui risorse sono quelle previste nella legge di Bilancio varata poche settimane fa dal parlamento. In tutto ci sono due miliardi: un miliardo già accantonato in legge di bilancio nei fondi speciali dei ministeri, più il rinvio di qualche stanziamento meno urgente. Molte delle richieste che arrivano dal settore produttivo in queste ore andranno deluse. Non ci sarà infatti un altro scostamento di bilancio, nonostante ci sia chi in maggioranza lo ritenga necessario. 

Mario Draghi, durante la conferenza stampa, ha inoltre frenato sull’ipotesi di una nuova Cig covid fino a marzo in quanto da poco è entrata in vigore la riforma degli ammortizzatori sociali firmata Orlando che ha esteso i sussidi anche alle micro imprese del terziario.

Il Decreto sostegni 2022 sarà in ogni caso affrontato nel prossimo consiglio dei ministri. Gli aiuti andranno ai settori più direttamente colpiti dalle poche misure restrittive attuali, come le discoteche e gli spettacoli alle prese con i limiti alle capienze, oltre che su agenzie di viaggio e tour operator che hanno visto un abbattimento del giro d’affari. Anche Italo e dieci aziende di trasporto su gomma, tra cui Itabus e Flixbus, si aggiungono alla lista dei comparti che chiedono aiuti. I sindacati rilanciano poi la richiesta di ripristinare le tutele previste fino al 2021 per i lavoratori a partire dalla cassa integrazione Covid, i congedi e l’equiparazione della quarantena per contatto alla malattia. Non è chiaro invece come si intende intervenire per le imprese del settore dei congressi e degli eventi.

Sul fronte del caro bollette, le misure di sostegno invece proseguiranno anche dopo questo primo trimestre coperto (parzialmente) dagli interventi di fine anno.

Restano altresì in sospeso, dopo la legge di bilancio, molte altre richieste, come quella di un bonus psicologo, con tanto di petizione online. Nel mentre in tanti iniziano a ricordare che a marzo scade il contratto dei lavoratori Ata della scuola assunti per il Covid.

“La realtà del Paese, in questo momento, è quella di famiglie in difficoltà nel sostenere le spese, in primis per l’energia”, sostiene lucidamente il Presidente Nazionale di AsNALI Alessandro Del Fiesco.

“Organizzare la giornata lavorativa con i figli in Dad rende ancora meno sostenibile la situazione di molte aziende in crisi ed interi settori economici in enorme sofferenza a causa delle restrizioni per fronteggiare il Covid che non consentono a molti lavoratori di riprendere le loro attività”, continua il Presidente che non nasconde la “necessità di interventi urgenti tramite l’erogazione di nuovi ristori, doveroso tentativo di salvare quanti più posti di lavoro possibile”.

Sostegni 2022: ipotesi nuovi ristori per i settori più colpiti dalle restrizioni
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