Il Consiglio dei Ministri riunitosi giovedì 6 aprile 2022, ha approvato un disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale emanato con decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.

L’intervento mira a tutelare la proprietà industriale e rafforzare la competitività tecnologica e digitale delle imprese e dei centri di ricerca nazionali facilitando e valorizzando la conoscenza, l’uso e la diffusione del sistema di protezione di brevetti.

In generale l’intenzione del Governo è incentivare gli investimenti e il trasferimento tecnologico delle invenzioni dal mondo della ricerca a quello produttivo, tramite l’introduzione di una serie di novità tra cui:

  • una maggiore semplificazione e digitalizzazione nelle procedure amministrative dinanzi all’Uibm (Ufficio italiano brevetti e marchi);
  • la protezione temporanea di disegni e modelli nell’ambito delle fiere;
  • la possibilità di posticipare il pagamento delle tasse brevettuali riconoscendo la protezione fin dalla data di presentazione della domanda;
  • il rafforzamento del controllo preventivo sulle domande di brevetto utili per la difesa dello Stato;
  • il rafforzamento della tutela delle indicazioni geografiche e denominazioni di origine dei prodotti rispetto a fenomeni imitativi.

Dopo l’approvazione da parte del Cdm, il disegno di legge andrà ora al vaglio del Parlamento.

Il disegno di legge si inquadra all’interno del Piano strategico di riforma del sistema della proprietà industriale definito dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti lo scorso giugno, per la cui realizzazione sono stati anche destinati 30 milioni di euro dal PNRR.

Con questi interventi l’Italia si pone tra i paesi europei all’avanguardia nel rispondere all’impulso della Commissione europea formulato con il Piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza.

Come affermato dallo stesso Ministro Giorgetti, infatti, “con l’approvazione di questo provvedimento si raggiunge un’altra importante tappa dell’azione del Governo e del Mise per promuovere la cultura dell’innovazione e degli strumenti a difesa dei diritti di proprietà industriale che, attraverso la protezione delle idee e delle invenzioni, assicurano alle imprese del made in Italy un importante vantaggio competitivo sui mercati”.

Codice proprietà industriale, il Cdm dà il via libera alla riforma
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