L’agevolazione è stata creata dal Ministro dello sviluppo economico a settembre 2014 con la finalità di promuovere, su tutto il territorio nazionale, la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.

Possono accedere alla misura è riservata a:

  • startup innovative costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda, classificabili di piccola dimensione.
  • persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni
  • imprese straniere che si impegnino a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano.

Sono ammissibili progetti relativi alla produzione di beni e l’erogazione di servizi che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • significativo contenuto tecnologico e innovativo;
  • sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’Internet of things;
  • valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

Le spese finanziabili, all’interno di piani d’impresa di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro, comprendono:

  • immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
  • immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche;
  • servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing e al web-marketing);
  • personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo, impiegati funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa;
  • importo a copertura delle esigenze di capitale circolante connesse al sostenimento di spese per materie prime, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, compresi quelli di hosting e di housing, e godimento di beni di terzi.

I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Le startup che richiedono l’aiuto possono beneficiare di queste agevolazioni:

  • finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio. Il finanziamento ha durata massima di 10 anni. Per le startup innovative con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il finanziamento è restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento agevolato concesso per le spese del piano di impresa
  • servizi di tutoraggio: le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle caratteristiche delle startup. Il valore dei servizi è pari a 15mila euro per le startup localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 euro per le startup localizzate nel restante territorio nazionale
  • conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a fondo perduto: le start up innovative che siano destinatarie di investimenti nel proprio capitale di rischio attuati da investitori terzi o da soci persone fisiche, possono richiedere la conversione del finanziamento agevolato già ottenuto in contributo a fondo perduto, fino a un importo pari al 50% delle somme apportate dagli investitori terzi o dai soci persone fisiche e, comunque, nella misura massima del 50% del totale delle agevolazioni concesse.

Invitalia gestisce le domande, la concessione ed erogazione delle agevolazioni e l’effettuazione di monitoraggi, ispezioni e controlli.

La valutazione dei progetti d’impresa terrà conto di:

  • adeguatezza delle competenze tecniche, organizzative e gestionali richieste dall’attività imprenditoriale;
  • carattere innovativo dell’idea alla base del piano di impresa, in riferimento alla introduzione di un nuovo prodotto e/o servizio, ovvero di nuove soluzioni organizzative o produttive;
  • sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa, anche tenuto conto delle prospettive del mercato di riferimento al quale l’impresa proponente rivolge la propria offerta, ovvero del potenziale nuovo mercato individuato;
  • fattibilità tecnologica e operativa del piano d’impresa.

Viene poi riconosciuto un premio alle startup che prevedono forme di collaborazione con organismi di ricerca e incubatori e acceleratori di impresa, compresi i Digital Innovation Hub, e alle startup già operanti nelle Regioni del Centro-Nord da almeno 12 mesi che promuovono la realizzazione di un piano d’impresa localizzato nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le domande possono essere presentate esclusivamente online, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet.

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