Ammontano a quasi 20 milioni di euro le risorse che verranno assegnate ai due strumenti agevolativi grazie al definanziamento del Piano Strategico Space Economy in capo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

È approdato in Gazzetta ufficiale il decreto del 15 dicembre 2022 che riprogramma le risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) assegnate alla misura “Space Economy” del Piano di Sviluppo e Coesione del MIMIT 2014-2020, ripartendole su due misure fondamentali per le imprese:

  • accordi per l’innovazione;
  • contratti di sviluppo.

Il Piano Strategico Space Economy nasce con l’obiettivo di definire le linee strategiche d’intervento in grado di consentire all’Italia di trasformare il settore spaziale nazionale in uno dei motori propulsori della nuova crescita del paese.

Il Piano si articola in 5 linee programmatiche, coerenti con le iniziative condotte a livello europeo e con l’obiettivo di valorizzarne al massimo l’impatto a livello nazionale:

  • Telecomunicazioni satellitari (Mirror GovSatCom);
  • Supporto alla partecipazione nazionale a GALILEO (Mirror Galileo);
  • Infrastruttura Galileo PRS;
  • Supporto a Copernicus (Mirror Copernicus);
  • Esplorazione spaziale e sviluppi tecnologici connessi.

Il Piano prevede un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.

Lo strumento è parzialmente confluito, come “Piano a Stralcio Space Economy”, nel Piano operativo Imprese e Competitività FSC 2014-2020, proposto dal MIMIT ed approvato con delibera CIPE n.52/2016 del 1 dicembre 2016, che gli ha assegnato una prima dotazione di risorse pari a 360 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione.

Non avendo rispettato il termine ultimo per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti relativamente alle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, fissata entro il 31 dicembre 2022, tuttavia, si è resa necessaria una riprogrammazione dei fondi verso altri strumenti agevolativi.

In questo contesto, quindi, gli Accordi per l’innovazione – incentivi destinati alle aziende che intendono investire in ricerca industriale e sviluppo sperimentale in ottica di digitalizzazione e sostenibilità – avranno a disposizione precisamente 4 milioni e 797.458,68 euro extra. Nel dettaglio, questi fondi saranno destinati al finanziamento di iniziative localizzate nelle regioni del Mezzogiorno.

D’altra parte, ai Contratti di sviluppo – principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni – andrà la fetta più rilevante delle risorse. In questo caso, infatti, i nuovi fondi a disposizione sono pari a 14 milioni e 957.614,17 euro, da allocare su interventi nelle regioni del Centro-Nord Italia.

Accordi per l’innovazione e contratti di sviluppo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *