Il Consiglio dei Ministri dello scorso 16 novembre 2023 ha dato il via libera al Disegno a due ulteriori Decreti attuativi della Delega al Governo per la Riforma fiscale in tema di contenzioso e adempimento collaborativo.

Per quanto riguarda il processo tributario, ai sensi dell’articolo 19 della legge delega, con la finalità del massimo contenimento dei tempi di conclusione delle controversie tributarie e di riduzione del contenzioso, come previsto dal Pnrr, il governo dovrà intervenire sugli istituti che hanno finalità deflattive e operanti anteriormente alla costituzione in giudizio della parte resistente. Dovranno essere inoltre previsti strumenti di deflazione del contenzioso, favorendo la definizione agevolata delle liti pendenti in tutti i gradi di giudizio, ivi compreso quello dinanzi alla Corte di cassazione.

In tal senso il primo decreto potenzia l’informatizzazione del processo tributario, introducendo una serie di modifiche funzionali alla integrale digitalizzazione del sistema. In particolare, si rafforza l’utilizzo delle modalità telematiche nella gestione del processo, prevedendo che tutte le comunicazioni siano effettuate tramite Pec e che le notifiche e i depositi di tutti gli atti avvengano solo telematicamente. Si prescrive, inoltre, la sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, degli ausiliari, delle segreterie, delle parti e dei difensori. Si introduce poi il principio della redazione in modo chiaro e sintetico degli atti.

Il secondo decreto punta a rafforzare le norme già esistenti che sono rivolte a incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti, prevedendo il potenziamento del regime dell’adempimento collaborativo, che consente il possibile affiancamento dall’agenzia delle Entrate e una certezza sui pagamenti e sui controlli. La soglia per aderire a questo regime, ora fissata ad un miliardo, scenderà gradualmente a 750 milioni nel biennio 2024-25, a 500 milioni nel biennio 2026-27, per ridursi a 100 milioni di euro dal 2028.

L’obiettivo del governo è di aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti attraverso un’interlocuzione costante e preventiva con il contribuente su elementi di fatto, ivi inclusa l’anticipazione del controllo, finalizzata ad una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali.

La novità prevede un maggiore controllo dei rischi fiscali per le aziende attraverso il Tax Control Framework. I contribuenti, per aderire al regime, devono essere dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), certificato da professionisti altamente qualificati.

L’adozione di tale sistema di controllo certificato, alla base del regime dell’adempimento collaborativo, consentirà di individuare preventivamente ogni operazione che possa generare rischi fiscali, al fine di ridurre i contenziosi e garantire certezza del diritto.

Delega fiscale, via libera a due nuovi decreti
Tag:                                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *