Ha preso il via il 3 giugno la fase sperimentale del nuovo sistema di monitoraggio degli affitti brevi e turistici tramite il codice identificativo nazionale (CIN) da richiedere al Ministero del Turismo, novità introdotta a fine 2023 dalla legge di conversione del Decreto Anticipi.

La piattaforma, per ora, risulta attiva solo in Puglia, via via sarà estesa anche ad altri territorio ma la nuova normativa sarà pienamente in vigore solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso l’entrata in funzione della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche – BDSR su scala nazionale.

In base al su richiamato decreto chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto ad esporre il CIN che deve essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici.

La novità serve per censire e monitorare:

  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi;
  • strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Per la richiesta del CIN il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico ricettiva è chiamato a presentare un’apposita istanza al Ministero del Turismo, che gestisce anche la relativa banca dati.

La domanda deve essere presentata tramite l’Identità digitale SPID o la carta d’Identità Elettronica alla piattaforma BDSR. Una volta effettuato l’accesso basterà seguire la procedura guidata per ottenere il Codice. Anche i cittadini possono usare la piattaforma BDSR per verificare il CIN delle strutture la cui mancata esposizione è associata a sanzioni fino a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni dell’immobile.

In questa fase transitoria per gli affitti brevi e turistici titolari delle strutture ricettive e locatori sono chiamati a rispettare le normative regionali attualmente in vigore mentre i soggetti interessati sono chiamati a continuare ad utilizzare il codice regionale o provinciale, nei casi in cui è previsto.

Anche per le nuove strutture o le nuove attività di locazione si deve richiedere l’assegnazione del codice identificativo all’ente territoriale di riferimento in attesa del debutto del CIN. Il Decreto Anticipi, infatti, ha stabilito anche le regole di raccordo tra i codici regionali e quelli nazionali.

Per le assegnazioni già effettuate, si procede alla ricodificazione automatica che consente di ottenere il CIN aggiungendo semplicemente un prefisso alfanumerico fornito dal Ministero del Turismo ai codici regionali e provinciali. In questo caso sono le Regioni e non i gestori, a dover comunicare codici e dati al Ministero del Turismo per l’iscrizione nella banca dati nazionale.

Partita il 3 giugno la fase sperimentale della piattaforma BDSR per le strutture ricettive
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