La Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) ha lanciato l’allarme per la fine giugno, data in cui scadranno le moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti bancari introdotte dal decreto legge “Cura Italia” e prorogate dalla legge di Bilancio.

In base alle nuove norme varate dall’Autorità Bancaria Europea (EBA), quasi 3 milioni tra famiglie e imprese, potrebbero essere classificate insolventi col conseguente rischio di vedere andare in fumo centinaia di migliaia di posti di lavoro.

La stretta normativa, la cui entrata in vigore era prevista gennaio ma grazie alla legge di bilancio è slittata di 6 mesi, riguarderà infatti anche i prestiti sospesi con le moratorie che verranno classificati come esposizioni deteriorate.

Difficilmente, secondo la FAIB, visto il perpetuarsi della crisi sanitaria, imprese e famiglie riusciranno a ricominciare a pagare i loro debiti nei termini stabiliti e il conseguente possibile dissesto finanziario è un pericolo che solo l’azione congiunta di Governo e Bankitalia potrà scongiurare.

“Non è possibile accusare le imprese di essere insolventi e condurle al default in un momento come questo – ha sottolineato Alessandro Del Fiesco, presidente dell’As.N.A.L.I. – da un lato il governo deve persuadere la Commissione europea, dall’altro la Banca d’Italia deve convincere l’EBA (di cui fa parte, ndr) a prorogare le scadenze”.

A giugno rischio default per 2,7 milioni di imprese e famiglie
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