Dal prossimo 1° ottobre 2025 scatterà un nuovo obbligo che riguarda tutte le medie imprese italiane: dotarsi di una polizza assicurativa contro eventi catastrofali, dalle alluvioni ai terremoti, dalle frane agli incendi di natura eccezionale. La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2024 e poi modulata nel tempo, rappresenta una svolta importante nel rapporto tra imprese, Stato e gestione del rischio.

Il legislatore ha scelto un approccio graduale: le grandi imprese erano già state chiamate ad assicurarsi entro la primavera di quest’anno, mentre per le piccole e micro aziende la scadenza è fissata a fine dicembre. Ora è il turno delle medie imprese, che dovranno aggiornare i propri contratti assicurativi entro l’autunno. Per chi già possiede una copertura, non è necessario rescindere subito: l’adeguamento potrà avvenire al primo rinnovo utile, ma dovrà rispettare i criteri fissati dal decreto ministeriale.

La polizza non copre genericamente tutti i beni dell’impresa, ma in particolare fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature che rientrano tra le immobilizzazioni materiali del bilancio. Il valore da assicurare è quello di ricostruzione a nuovo per gli immobili e di sostituzione per i beni mobili: un dettaglio che non è secondario, perché può influenzare notevolmente il premio assicurativo. Sono esclusi invece i terreni agricoli, gli immobili abusivi e i beni in costruzione, che rientrano in altre categorie normative.

L’obbligo non prevede sanzioni pecuniarie dirette, ma ha un peso concreto sull’accesso a bandi e incentivi pubblici: chi non rispetta le nuove regole rischia di essere escluso o penalizzato in sede di richiesta di contributi statali e regionali. È dunque un vincolo che non si limita a garantire copertura in caso di disastro, ma diventa una condizione per partecipare alle opportunità di sostegno economico. Per le aziende, significa che la polizza catastrofale dovrà essere considerata non un costo accessorio, bensì una componente strutturale della propria strategia di continuità.

Non mancano, però, le criticità. In molte aree del Paese, soprattutto quelle più esposte a rischi sismici o idrogeologici, i premi assicurativi potrebbero risultare elevati, sollevando timori tra gli imprenditori. Il governo ha previsto che IVASS e Garante per i prezzi monitorino il mercato, per evitare rincari speculativi, ma resta da vedere se questo basterà a tenere sotto controllo i costi. C’è poi il nodo della burocrazia: la stima del valore di ricostruzione o sostituzione non è un esercizio semplice e rischia di tradursi in contenziosi tra imprese e assicurazioni.

Al di là delle difficoltà, la novità segna un cambio di passo: la protezione dal rischio catastrofale diventa obbligatoria e non più una scelta opzionale. È un messaggio forte in un Paese che conosce bene il peso economico e sociale delle calamità naturali. Per le medie imprese, ottobre sarà dunque un banco di prova: chi saprà attrezzarsi in tempo non solo eviterà esclusioni dai bandi, ma potrà affrontare con maggiore serenità le incertezze che i cambiamenti climatici e il rischio sismico rendono sempre più frequenti.

Polizza catastrofale, dal 1° ottobre l’obbligo per le medie imprese
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