Il CdA di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato la proposta di costituzione di Patrimonio Destinato.

Istituita dal decreto Rilancio, la misura consiste in una società vincolo il cui obiettivo è di traghettare il Paese fuori dall’incubo pandemia sostenendo il rafforzamento patrimoniale delle grandi imprese italiane, tramite la ricapitalizzazione delle spa con sede in Italia (escluse banche e assicurazioni) che abbiano un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.

Patrimonio Destinato opera secondo due differenti modalità:

  • nelle modalità previste dal Temporary Framework sugli aiuti di Stato;
  • tramite il coinvolgimento di investitori privati per almeno il 30% dell’intervento.

Nell’ambito del Temporary Framework la misura mira a consolidare la base di capitale delle aziende andate in sofferenza in questi mesi a causa del Covid, grazie a quattro operazioni:

  • la partecipazione ad aumenti di capitale;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati con obbligo di conversione;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati convertibili;
  • la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati.

Il Regolamento 26-2021 (pubblicato sulla GURI del 10 marzo) specifica le condizioni da soddisfare per beneficiare di Patrimonio Destinato. L’impresa deve:

  • avere interesse nazionale:
    • per il settore in cui operano (ferrovie, strade e autostrade, sistemi di trasporto, porti e aeroporti, difesa, sicurezza, infrastrutture, ricerca e sviluppo, turistico-alberghiero, agroalimentare e distribuzione);
    • per la loro rilevanza dimensionale (fatturato annuo netto non inferiore a 300 milioni di euro);
    • per la rilevanza occupazionale (far parte del 30% delle imprese con maggior numero di dipendenti nella provincia dove è situata la propria sede legale o lo stabilimento produttivo);
  • non essere in grado di reperire finanziamenti sui mercati a condizioni accessibili;
  • avere una situazione economico/finanziaria, rilevata dal rapporto tra debito e patrimonio netto, tale che, in assenza dell’intervento, rischierebbe di fallire o avrebbe gravi difficoltà a mantenere le sue attività;
  • non essere già in difficolta al 31 dicembre 2019.

Inoltre, alla data di richiesta dell’intervento, l’impresa non deve avere partecipazione pubblica, ad eccezione delle società in cui la partecipazione pubblica è inferiore al 10% del capitale sociale e delle società quotate.

La dotazione complessiva di Patrimonio Destinato vale 44 miliardi di euro. Ai fini della dotazione iniziale sono assegnati titoli di Stato per un controvalore di 3 miliardi di euro.

Ciascun intervento non sarà inferiore a:

  • 25 milioni di euro per la sottoscrizione di prestiti obbligazionari con obbligo di conversione;
  • 1 milione di euro per la sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati convertibili;
  • 100 milioni di euro in caso di partecipazione ad aumenti di capitale.

Oltre la soglia di 250 milioni di euro servirà l’autorizzazione dalla Commissione UE ma in ogni caso l’ammontare massimo di ogni singolo intervento non può superare 2 miliardi di euro.

Patrimonio Destinato: misure per la ricapitalizzazione delle grandi imprese

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