Il MISE ha emanato i nuovi provvedimenti in materia di innovazione tecnologica e trasformazione digitale con il nuovo Piano Transizione 4.0 che ha validità per il triennio 2021 – 2023.

Il Piano sostituisce le tradizionali misure del Piano industria 4.0, iper-ammortamento e super-ammortamento, in favore di agevolazioni fiscali, concedendo credito di imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali, da utilizzare esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili.

Grazie alla Legge di Bilancio e al PNRR, le risorse da mettere in campo ammontano a circa 24 miliardi e sono destinate a perseguire due obbiettivi fondamentali:

  1. stimolare gli investimenti privati;
  2. dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

Le novità principali del piano riguardano:

  • i nuovi crediti d’imposta previsti per 2 anni;
  • la decorrenza della misura anticipata al 16 novembre 2020;
  • la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31/12/2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi ovvero entro giugno 2023;
  • la fruizione dei crediti ridotta a 3 anni in luogo dei 5 anni previsti a legislazione vigente.

Il credito di imposta prevede la copertura per gli investimenti in:

  • beni materiali e immateriali non 4.0;
  • beni materiali e immateriali 4.0;
  • ricerca e sviluppo;
  • innovazione tecnologica;
  • innovazione green e digitale;
  • design e ideazione estetica;
  • formazione 4.0.

Si amplia dunque il bacino di attività per cui sono previsti gli investimenti, arrivando a coprire anche i software e gli applicativi che in passato erano esclusi, ma anche i crediti per le attività di formazione volte all’acquisizione delle competenze necessarie per effettuare la transizione 4.0.

A differenza delle misure disponibili fino al 2020, il Piano comporta inoltre una maggiorazione delle aliquote sulle coperture:

  • Beni materiali e immateriali
    • incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali (ex super) per il solo anno 2021;
    • incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile;
    • estensione del credito ai beni immateriali non 4.0 con il 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022.
  • Beni materiali 4.0
    • per spese inferiori a 2,5 mln: nuova aliquota al 50% nel 2021 e 40% nel 2022;
    • per spese superiori a 2,5 mln e fino a 10 mln: nuova aliquota al 30% nel 2021 e 20% nel 2022;
    • per spese superiori a 10 mln e fino a 20 mln nuova aliquota al 10% nel 2021 e nel 2022.
  • Beni immateriali 4.0
    • incremento dal 15% al 20%;
    • massimale da 700 mila euro a 1 mln.
  • Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green
    • R&S: incremento dal 12% al 20% e massimale da 3 a 4 mln;
    • innovazione tecnologica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 a 2 mln;
    • innovazione green e digitale: incremento dal 10% al 15% e massimale da 1,5 a 2 mln;
    • design e ideazione estetica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 2 mln.
  • Credito Formazione 4.0
    • estensione del credito d’imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori;
    • è riconosciuto nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).
Nuovo Piano Transizione 4.0

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