Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 2 maggio, ha approvato il Decreto Aiuti con misure per imprese e famiglie al fine di fronteggiare gli effetti della crisi ucraina.

Ammontano ad un totale di 14 miliardi di euro le risorse stanziate dall’Esecutivo che si aggiungono ai circa 16mld messi sul piatto la scorsa estate e ai 4,4 mld di marzo, per un totale di oltre 30mld pari a circa 2 punti percentuali del nostro PIL. La base per finanziare i nuovi aiuti è rappresentata dai 6mld resi disponibili dal Def cui si aggiungono 2 mld derivanti dalla rimodulazione dei fondi di sviluppo e coesione ed altri 6 dagli extraprofitti maturati dalle società energetiche che salirà dal 10 al 25%.

A presentare le misure è stato il Premier Draghi nel corso della conferenza stampa tenutasi a margine del CdM, insieme ai Ministri dell’Economia Franco, della Transizione ecologica Cingolani, del Lavoro Orlando, dello Sviluppo economico Giorgetti e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giovannini.

Come affermato dallo stesso Presidente del Consiglio, il decreto “conferma l’impegno del Governo nel sostenere le famiglie, in particolare le più povere e nel sostenere le imprese nel clima di grandissima incertezza che c’è”.

Il testo del Decreto Aiuti è composto da un totale di 50 articoli e affronta i seguenti ambiti:

  • energia: misure per ridurre il costo di luce e gas e semplificazioni per le autorizzazioni per la produzione nazionale;
  • imprese: misure per assicurare liquidità, favorire produttività e attrarre investimenti;
  • lavoro, politiche sociali e servizi ai cittadini: bonus per lavoratori e pensionati a fronte dell’inflazione, per il sostegno al pagamento degli affitti e per potenziare i servizi digitali;
  • enti territoriali: misure per sostenere Regioni, province e comuni e potenziare gli investimenti;
  • accoglienza e supporto economico: misure sia a beneficio delle persone in fuga e accolte in Italia, sia in favore del Governo ucraino.

In materia di energia il decreto potenzia i crediti d’imposta riconosciuti alle imprese:

  • passa dal 20 al 25% il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese per l’acquisto di gas naturale;
  • sale dal 12 al 15% il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese dotate di contatori di potenza disponibile pari a superiore a 16,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica;
  • è riconosciuto un credito di imposta del 10% per il primo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale.

Anche agli autotrasportatori è riconosciuto un credito d’imposta pari al 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto di gasolio per i veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore. Le spese, al netto dell’IVA, dovranno essere comprovate mediante le relative fatture d’acquisto. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito d’imposta né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e potrà essere usato solo in compensazione.

Il testo del Decreto Aiuti potenzia anche i crediti d’imposta 4.0, sia per beni immateriali che per la formazione.

Nel dettaglio, l’aliquota prevista per gli investimenti in beni immateriali 4.0 sale dal 20 al 50% sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni. Passa dal 50 al 70% il bonus formazione 4.0 per le spese sostenute in favore del personale dipendente riconosciuto alle piccole imprese, aliquota rideterminata dal 40 al 50% per le medie imprese.

Per le imprese che sviluppano business in aree coinvolte nel conflitto ucraino e che hanno subito ripercussioni in termini di perdita di fatturato, viene creato un fondo da circa 200mln per concedere contributi a fondo perduto. Le imprese, per poter usufruire dell’agevolazione dovranno rispettare, cumulativamente, tre requisiti:

– il primo è l’effettivo coinvolgimento negli ultimi due anni, direttamente o indirettamente, di operazioni commerciali, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con Ucraina, Russia e Bielorussia pari almeno al 20% del fatturato aziendale totale;

– il secondo presupposto è che l’impresa abbia subito, nell’ultimo trimestre che precede l’entrata in vigore del decreto, un incremento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati di almeno il 30% rispetto alla media dello stesso periodo del 2019;

– la terza condizione prevede che bisogna aver registrato nell’ultimo trimestre un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Sono previste due fasce di contributo, ma comunque nel limite invalicabile di complessivi 400mila euro.

Sempre sul fronte delle imprese, il decreto prevede la possibilità di accedere, fino al 31 dicembre 2022 previo autorizzazione della Commissione Europea, alla garanzia SACE sui finanziamenti concessi per far fronte alle esigenze di liquidità legate alla crisi in atto. Per i finanziamenti legati all’efficientamento o alla diversificazione di produzione e consumo energetico è inoltre possibile accedere alle garanzie del 90% concesse dal Fondo centrale di garanzia.

Sostegno alla liquidità, previo via libera dell’UE, anche per le PMI agricole della pesca e dell’acquacultura, che potranno accedere alla garanzia diretta ISMEA pari al 100% del finanziamento in caso di aumento dei costi per energia, carburanti o materie prime registrato nel 2022.

Altro aspetto importante riguarda la semplificazione dei procedimenti per l’autorizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Con riferimento ad alcune norme del Codice dell’ambiente (Dlgs 152/2006), viene infatti stabilito un termine di 60 giorni trascorsi i quali, se la decisione del Consiglio dei ministri si esprime per il rilascio del provvedimento di VIA- Valutazione impatto ambientale, l’autorizzazione si intende rilasciata.

Nel capitolo lavoro, politiche sociali e servizi ai cittadini il Decreto Aiuti 2022 contiene diversi interventi a favore delle famiglie.

Viene introdotto un bonus una tantum di 200 euro per i lavoratori e i pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro cui dovrebbero aver diritto non solo i lavoratori dipendenti ma anche gli autonomi, per i quali sarà previsto un fondo ad hoc. Il pagamento del bonus di 200 euro sarà gestito dai sostituti d’imposta per dipendenti e pensionati, che lo percepiranno a luglio, mentre per i titolari di partita IVA sarà molto probabilmente necessario fare domanda.

Al bonus di 200 euro si affianca il potenziamento del Fondo affitti che, secondo le anticipazioni, dovrebbe essere alimentato con ulteriori 100 milioni di euro e in parallelo debutta un nuovo bonus per studenti e lavoratori pendolari che consiste in uno sconto di 100 euro sugli abbonamenti annuali per i mezzi di trasporto pubblico locale.

Confermato inoltre il bonus bollette per i nuclei familiari con ISEE fino a 12.000 euro, vale a dire lo sconto previsto per le famiglie in condizioni di svantaggio economico o fisico. Gli eventuali pagamenti di somme eccedenti saranno automaticamente compensati in bolletta una volta presentato l’Isee. Il bonus sarà riconosciuto retroattivamente dal 1° gennaio 2022 e non più dal 1° aprile.

Entra nel testo del Decreto Aiuti anche la proroga del superbonus per le villette. Ci sarà tempo fino al 30 settembre 2022, in luogo della scadenza del 30 giugno, per raggiungere il SAL minimo del 30% che consente di completare l’intervento entro la fine dell’anno. Nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati.

Il Governo va in soccorso del settore affitti, assegnando al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione una dotazione di 100 milioni per il 2022.

A favore degli enti territoriali, contro il caro prezzi, il governo stanzia 3 miliardi nel 2022, 2,5 nel 2023 e 1,5 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Le Regioni entro il 31 luglio devono procedere ad un aggiornamento infra annuale dei prezzari. Nel frattempo, le stazioni appaltanti procederanno ad un incremento fino al 20% dei prezziari in vigore al 31 dicembre 2021. I prezzari aggiornati entro il 31 luglio cessano di avere validità entro il 31 dicembre e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.  Verrà riconosciuto dalle stazioni appaltanti pubbliche il 90% degli aumenti su materie prime, carburanti e prodotti energetici.

Prevista inoltre una dotazione di 100 milioni per il 2022, 200 per il 2023, altrettanti per il 2024 e 100 milioni per il 2025, destinati alle città con oltre 800.000 abitanti.

Infine, ai Comuni che accolgono minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina, vengono rimborsati i costi sostenuti, fino a un massimo di cento euro al giorno pro-capite.  A questo scopo, il Fondo per le emergenze nazionali sarà incrementato di 58,5 milioni per il 2022.

Decreto Aiuti 2022, nuovi bonus per famiglie e imprese
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