Il disegno di legge sugli incentivi alle imprese (ddl 607), dopo aver terminato il passaggio in commissione al Senato, arriva in Aula a Palazzo Madama.

Fra le principali novità figurano:

  • l’equiparazione con i professionisti per l’accesso alle agevolazioni;
  • l’adeguamento dei criteri di assegnazione in base alle dimensioni aziendali;
  • il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali e di categoria per diffondere la conoscenza di tutte le opportunità;
  • la valorizzazione del lavoro giovanile fra gli elementi di premialità.

Si tratta comunque di una legge delega, per cui dopo l’approvazione alla Camera, il Governo avrà 24 mesi di tempo per i decreti legislativi attuativi che dovranno essere adottati, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, previa acquisizione dell’intesa della Conferenza Stato-regioni, di concerto con un numero elevato di Ministri.

Il ddl si propone fondamentalmente di razionalizzare il quadro degli incentivi alle imprese, oggi troppo numerosi e frammentati. Fissa, inoltre, principi generali a cui devono uniformarsi le politiche di incentivazione, introduce un Codice degli incentivi e stimola la digitalizzazione.

In questo contesto assume particolare rilevanza la piattaforma incentivi.gov.it, che ha segnato un vero momento di svolta nel connettere in modo efficace pubbliche amministrazioni e imprese. Il portale è aggiornato periodicamente e rappresenta un potenziale ancora parzialmente valorizzato.

Il fine del disegno di legge è anche quello di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell’intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo mediante le politiche di incentivazione, garantendone una migliore pianificazione, organizzazione e attuazione nonché rafforzandone le capacità di sostegno alla crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali nazionali ed europee.

A tal proposito viene prevista l’implementazione di soluzioni tecniche, finanziarie e procedurali che riducano il rischio di assegnazione delle risorse disponibili in un lasso di tempo estremamente ridotto e, in tali casi, sulla base del solo ordine cronologico di presentazione dell’istanza. Si mira dunque ad evitare procedure basate su click day, o che comunque non diano adeguata possibilità di partecipazione alle imprese.

Per quanto riguarda la formulazione di un Codice degli incentivi, fra i criteri direttivi è stata inserita la valorizzazione del lavoro giovanile fra gli elementi che favoriscono misure di premialità. La precedente formulazione inseriva solo il lavoro femminile e il sostegno alla natalità.

Un emendamento approvato ha infine inserito la necessità di coinvolgere le associazioni di categoria comparativamente più rappresentative a livello nazionale, al fine di promuovere azioni di informazione sull’offerta di incentivi e di accompagnamento all’accesso degli stessi da parte del numero più ampio possibile di imprese.

Via libera al Senato per il ddl riordino incentivi
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