
Il governo accelera sul fronte lavoro con nuove misure contenute nel Disegno di Legge sui Salari, che punta a incentivare l’occupazione giovanile, alleggerire il costo del lavoro per le imprese e favorire l’ingresso dei giovani nel mercato con condizioni più vantaggiose.
Decontribuzione totale per under 30
Tra le proposte più rilevanti spicca l’introduzione di sgravi contributivi totali per i datori di lavoro che assumono giovani under 30. La misura, che mira a contrastare la disoccupazione giovanile e il fenomeno dei “neet” (giovani che non studiano né lavorano), prevede un’esenzione completa dal versamento dei contributi previdenziali a carico dell’azienda per un periodo definito, verosimilmente fino a 36 mesi.
L’agevolazione sarà riservata ai contratti a tempo indeterminato, con l’obiettivo di incentivare la stabilizzazione e ridurre il precariato, soprattutto nelle aree del Paese dove il tasso di disoccupazione giovanile resta elevato.
Flat tax al 5% per i neoassunti
Accanto alle decontribuzioni, il Ddl introduce anche una flat tax al 5% per i redditi da lavoro dei neoassunti, applicabile per un periodo iniziale, ad esempio per i primi tre anni di contratto. La misura si rivolge principalmente a chi accede al primo impiego, e si pone l’obiettivo di incentivare l’occupazione attraverso una fiscalità agevolata, favorendo un primo inserimento lavorativo meno oneroso anche per il lavoratore.
Un intervento sistemico per rilanciare l’occupazione
Secondo le anticipazioni, il pacchetto normativo rientra in una strategia più ampia del governo volta a rilanciare i salari, migliorare la competitività delle imprese e incentivare la permanenza dei giovani nel Paese. Le misure fiscali e previdenziali vengono infatti accompagnate da un confronto con le parti sociali sul salario minimo legale e su una possibile riforma del sistema di contrattazione collettiva.
Non mancano, tuttavia, critiche da parte delle opposizioni e di alcuni sindacati, che segnalano il rischio di creare disparità tra lavoratori e chiedono maggiori investimenti su formazione e innovazione, per rendere strutturali gli effetti di queste misure.
Prossimi passi
Il Ddl Salari sarà discusso nelle prossime settimane in Parlamento. Se approvato senza modifiche sostanziali, le misure potrebbero entrare in vigore già a partire dal primo semestre del 2026, previa definizione dei decreti attuativi.
