Si è riunito oggi il Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, che ha funzione consultiva nelle materie connesse all’attuazione del Piano nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC), secondo i dettami del PNRR.

Hanno preso parte all’incontro, tenutosi in videoconferenza, i rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, delle Province autonome, degli Enti locali, di Roma Capitale, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e delle organizzazioni della cittadinanza attiva.

La strategia sostenuta dall’Accordo di partenariato 2021-2027 indirizza i fondi disponibili affinché si realizzino interventi rivolti al conseguimento congiunto dei traguardi fissati in sede europea per un’economia climaticamente neutra (Green Deal europeo) e per una società giusta e inclusiva (Social Pillar europeo) nel più ampio contesto di adesione all’Agenda ONU 2030 in coerenza con le Strategie nazionali e regionali di Sviluppo sostenibile.

Negli incontri propedeutici alla realizzazione del documento finale che sarà sottoposto alla commissione Europea il prossimo 15 aprile, la “Transizione Verde”, obiettivo strategico di policy 2, è il tema che prende sempre più spazio nelle linee di programmazione rispetto agli altri obiettivi di policy 1 (ricerca e innovazione, digitalizzazione, crescita e competitività delle PMI).

Dalla riunione odierna emerge come l’orientamento della politica debba mirare ad un’economia che sia nel tempo climaticamente neutra ed una società inclusiva e sostenibile. Per l’attuazione del PNRR e degli obiettivi climatici, infatti, non basta concentrare gli interventi sul solo settore della transizione energetica ma occorre indirizzare la programmazione degli investimenti verso sistemi produttivi più sostenibili il prima possibile.

Ciò implica prestare privilegiata attenzione ai territori e contesti più fragili dal punto di vista socioeconomico e geografico (aree marginali, periferie urbane, quartieri disagiati, aree di montagna, insulari, aree esposte a rischi naturali, aree di transizione industriale), alle categorie e persone più vulnerabili, alla piena valorizzazione delle energie dei giovani e delle donne, al contrasto di ogni forma di discriminazione e alla promozione della partecipazione responsabile delle imprese con investimenti indirizzati a percorsi di sviluppo sostenibili e in grado di fornire occasioni di lavoro di qualità.

La decarbonizzazione del sistema energetico, altro punto centrale del PNIEC, è fondamentale per gli obiettivi climatici in termini di riduzione emissioni di carbonio. In tal senso l’Italia entro il 2030 dovrà produrre una quota del 30% di energia da fonti rinnovabili. A tal fine il Mite intende sostenere piccole e medie imprese per la produzione di energia, tramite interventi che abbiano il duplice effetto di agevolare il raggiungimento degli obiettivi green e di fare diminuire il costo dell’energia a carico della piccola e media impresa.

Le azioni messe in campo sulle reti, contribuiranno inoltre a migliorare la bilancia dei pagamenti con l’estero, ottimizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppare nuovi servizi e nuovi ambiti di mercato sulle reti digitali e sviluppare la nascita di nuove professionalità in ambito energetico. L’utilizzo delle risorse del Programma di coesione in maniera sinergica alle risorse stanziate dal PNRR è finalizzato a favorire lo sviluppo sostenibile del sistema produttivo in coerenza con lo scenario energetico e ambientale di medio e lungo termine, riducendo i divari territoriali del Paese. Le due linee di intervento del Programma operano rispettivamente in un’ottica di rafforzamento delle reti e di complementarietà con il PNRR per la produzione di rinnovabili (agri voltaico, comunità energetiche, impianti innovativi).

Il contributo di ciascun ogni attore presente al tavolo di partenariato alla realizzazione degli obiettivi di policy 2, deve consentire anche l’attivazione di interventi per le imprese collocati nell’ambito 1 che dovranno, a loro volta, avere una forte declinazione a sostegno della transizione verde, ad esempio, con bandi specifici per la generazione di energia da fonti rinnovabili.

Le sfide che Istituzioni e stakeholder sono chiamate ad affrontare, riguardano semplificazione, dibattito pubblico, coinvolgimento e attenzione per i territori destinatari degli interventi, soprattutto quelli con più difficolta nell’accesso ed espletamento dei bandi, confronto su tutti gli strumenti finanziari che possono operare insieme e riqualificazione dei lavoratori a seguito della transizione verde.

Particolare attenzione dovrà essere posta al principio di “non arrecare un danno significativo” negli interventi realizzati nell’ambito di ciascuno degli obiettivi strategici di policy, interventi la cui definizione e attuazione deve avvenire nel rispetto del principio e della pratica del partenariato, garantendo la partecipazione delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile.

In conclusione dell’incontro, il Presidente Nazionale di AsNALI, Alessandro Del Fiesco, ha sottolineato la necessità di far convergere gli sforzi in un’unica direzione, privilegiando le azioni che potranno consentire vantaggi non solo per le singole imprese ma per l’intero tessuto produttivo.  “È importante mettere a disposizione di tutti i settori, strumenti e strategie condivisi che facilitino il raggiungimento di quella sostenibilità che l’Europa ci chiede, salvaguardando al contempo le competitività delle imprese e dei professionisti”. “Troppo spesso – continua il Presidente – abbiamo visto sacrificare le imprese del nostro Paese senza la sussistenza di un piano concreto che le agevoli ad allinearsi alla riduzione delle emissioni e al il raggiungimento degli obiettivi comunitari”.

MISE, nuovo appuntamento per il PNIEC
Tag:                                     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *