
Le imprese agricole italiane possono tirare un respiro di sollievo: la bozza della Legge di Bilancio 2026 prevede che le agevolazioni fiscali legate ai redditi dominicali e agrari vengano estese anche per l’anno 2026, offrendo maggiore stabilità a un settore che da tempo reclama certezze.
Con l’art. 1, comma 44 della Legge n. 232/2016, per gli anni 2017-2023, i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali (IAP), iscritti alla previdenza agricola, non concorrevano alla formazione della base imponibile IRPEF.
Per gli anni 2024 e 2025 (e ora, in bozza, anche per il 2026), invece, tali redditi concorrono, ma con percentuali ridotte:
- fino a 10.000 € → 0% di concorso;
- da 10.000 € a 15.000 € → 50% di concorso;
- oltre 15.000 € → 100% di concorso.
Le due voci reddituali in questione sono:
- il reddito dominicale (attribuito al proprietario o titolare reale del fondo)
- il reddito agrario (attribuito a chi conduce l’attività agricola sul fondo)
- Un chiarimento della Agenzia delle Entrate (circolare 08.08.2025) affronta anche il tema delle rivalutazioni catastali e del calcolo dei redditi fondiari.
Il settore agricolo affronta oggi numerosi fattori di instabilità: dalla forte volatilità dei costi (energia, fertilizzanti) al cambiamento climatico, passando per una crescente esigenza di investimenti in innovazione e sostenibilità. In questo contesto, avere una “predicibilità fiscale” su almeno un anno in più può influire positivamente sulla programmazione aziendale.
In particolare, la proroga consente alle imprese agricole di impostare il bilancio, gli investimenti e la struttura della dichiarazione dei redditi tenendo conto anche del vantaggio fiscale, anziché considerarli come “una tantum”.
I soggetti interessati dalle novità sono:
- Coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola.
- Alcune categorie societarie (es. società semplici agricole) richiedono attenzione: una interpretazione tecnica (RATIO Associazione, 03.07.2025) chiarisce che anche nella compagine sociale “mista” (cioè, non tutti i soci IAP/CD) i soci qualificati possono beneficiare dell’esenzione/riduzione.
- È fondamentale verificare che il soggetto beneficiario rispetti i requisiti previdenziali, le condizioni di conduzione agricola, l’iscrizione e gli altri profili normativi.
Le agevolazioni fiscali si inseriscono in un quadro normativo che richiede attenzione anche su come il reddito dominicale e agrario vengono determinati:
- La determinazione del reddito dominicale e agrario prevede rivalutazioni (es. del 80 % e del 70 %) e incrementi catastali, se applicabili.
- Esempio pratico: per un fondo con tariffa dominicale +400% ecc., la base rivalutata può risultare superiore alla rendita catastale rivalutata, e occorre scegliere la maggiore tra i due valori.
- Le agevolazioni della Legge di Bilancio per i redditi dominicali/agrari riguardano solo la parte di reddito che entra nella base imponibile, non modificano la determinazione del reddito fondiario in sé (la quale obbedisce ai criteri del TUIR o del DPR 917/1986).
- Le novità del 2026 non incidono immediatamente sul calcolo tecnico dei redditi fondiari, ma sul modo in cui essi concorrono alla tassazione IRPEF.
La proroga per il 2026 al momento è presente in bozza della legge di bilancio. Rimane valida la necessità che il testo definitivo sia pubblicato e venga chiarito l’ambito applicativo esatto.
Le imprese devono prepararsi fin d’ora (anche in vista della dichiarazione dei redditi 2026) includendo queste variabili nel proprio piano fiscale e contabile.
È consigliabile avvalersi del supporto di un professionista (commercialista/consulente fiscale) per verificare l’applicabilità, la compilazione dei modelli e la corretta imputazione del reddito.
La proroga suggerisce una volontà politica di stabilizzare il regime per il settore agricolo, ma finché non c’è il testo definitivo non è escluso che vengano introdotte modifiche.
Pur essendoci agevolazioni, queste non sono illimitate: sopra i 15.000 € di reddito dominicale/agrario al soggetto IAP/CD rimane piena tassazione. Ciò significa che le aziende più grandi o redditizie beneficiano meno di questa agevolazione.
Le imprese possono considerare questo “bonus fiscale” come uno degli elementi nella pianificazione (es. quando valutare investimenti, modalità di conduzione dei terreni, forme societarie).
L’agevolazione sui redditi dominicali/agrari si inserisce in un panorama più ampio di incentivi per l’agricoltura (credito d’imposta tecnologie 4.0/5.0, fondi PAC, bandi regionali).
Il mantenimento di condizioni favorevoli può favorire l’insediamento di giovani agricoltori e la continuità generazionale, obiettivo spesso citato nelle politiche agricole nei prossimi anni.
