
La Legge di Bilancio che il Governo sta finalizzando muove circa 18–18,7 miliardi di euro tra tagli di tasse e misure di spesa. Il cuore è l’alleggerimento dell’IRPEF sulla fascia di reddito medio e un contributo pluriennale chiesto a banche e assicurazioni; tra le novità spicca anche la stretta sul regime agevolato per i super‑ricchi stranieri che trasferiscono la residenza in Italia. Alcune poste per famiglie e imprese vengono rifinanziate o rimodulate.
IRPEF: la seconda aliquota scende dal 35% al 33%
Il taglio riguarda lo scaglione 28.000–50.000 euro: l’aliquota si riduce dal 35% al 33%, con un costo pluriennale stimato in diversi miliardi. La misura è il perno del pacchetto “busta paga”, coerente con l’obiettivo di mantenere la pressione fiscale su salari medio‑bassi e con un percorso di riforma in tre scaglioni.
Accanto a ciò, il governo conferma la tassazione al 10% dei premi di produttività e l’ampliamento dei fringe benefit rispetto ai livelli ordinari: misure già emerse come leve di sostegno ai salari netti.
“Contributo” di banche e assicurazioni: oltre 11 miliardi in tre anni
Per finanziare parte dei tagli, l’esecutivo punta a raccogliere >11 miliardi tra 2026 e 2028 da banche e assicurazioni con un prelievo strutturale (non una tantum). Gli importi attesi valgono circa 0,19% del PIL nel 2026‑2027 e 0,1% nel 2028; i meccanismi tecnici (base imponibile e modalità di versamento) sono ancora in definizione e oggetto di confronto con il settore. Nel 2026 l’apporto atteso supera i 4 miliardi.
Il tema divide la maggioranza e ha già avuto effetti sul mercato azionario bancario, a riprova della sensibilità della misura per redditività degli istituti e costo del credito.
Miliardari stranieri: flat tax più cara
Il Governo intende alzare la “flat tax” sui redditi esteri per i nuovi residenti ad alta patrimonialità da 200.000 a 300.000 euro l’anno. L’obiettivo è aumentare il gettito e attenuare le distorsioni di un regime molto generoso nato nel 2016. L’entrata in vigore è ipotizzata dal 2026, con dettagli che verranno precisati nel passaggio parlamentare.
Contesto: sul tema era montato un dibattito anche politico (proposte di sovraimposte locali, specialmente nelle città con mercato immobiliare in tensione).
Famiglie, ISEE e lavoro
- Revisione dell’ISEE: tra le ipotesi allo studio c’è l’esclusione dell’abitazione principale per evitare che la prima casa penalizzi l’accesso a bonus e sostegni. La norma è in scrittura.
- Risorse per famiglie e povertà: stanziamenti nell’ordine di 3,5 miliardi, con interventi su salari (adeguamento al costo della vita) e misure per l’occupazione femminile/giovanile da definire nei decreti attuativi.
- Premi di produttività al 10% e fringe benefit rafforzati (v. punto IRPEF) restano leve per il netto in busta.
Misure per le imprese
Previsti il superammortamento per gli investimenti, una proroga selettiva dei bonus edilizi e rifinanziamenti mirati; il tutto accompagnato da tagli di spesa ministeriale per circa 8 miliardi nel triennio a sostegno dell’equilibrio dei conti.
Il Documento programmatico di bilancio (DPB) è in invio a Bruxelles; il disegno di legge di Bilancio passa ora all’esame del Parlamento. Alcune cifre potranno cambiare in conversione, ma gli assi portanti (IRPEF, contributo banche/assicurazioni, revisione per HNWI) sono già tracciati.
